Talvolta, un pensiero altruista può diventare un vero e proprio progetto. È il caso del gruppo di runner romani Eternal Eagles, i quali, come molti atleti, dispongono di più paia di scarpe da corsa, che appena si consumano, smettono di usare. Così è nata l’idea: se, invece di buttarle, si potessero donare agli studenti meno fortunati (non nel talento) del Kenya?
L’iniziativa, che prende il nome di “Used Running Shoes For Kenya”, è partita dall’Italia, ma si è diramata anche in altre città come Parigi, Glasgow, Istanbul e Beirut. Gli indumenti sportivi e le scarpe da corsa usate, quest’anno verranno donate precisamente ad una scuola superiore del Kenya, la St. Patrick’s Hight School di Iten, una località nella Rift Valley, a 2400 metri dal mare, dove si allenano fondisti e mezzofondisti con un’indiscutibile potenzialità. La scuola in questione è stata fondata nel 1961 dai padri missionari di San Patrizio, formando decine di campioni, tra cui Abel Kirui, due volte campione mondiale di maratona, David Rudisha, campione del mondo e campione olimpico in carica sugli 800 metri piani, Florence Kiplagat, detentrice del record mondiale della mezza maratona, Edna Kiplagat, due volte campionessa mondiale di maratona.
Inoltre, grazie al video maker Francesco Grimaldi e alla Rec.Films, vengono realizzati dei video/documentari che raccontano le storie dei ragazzi del posto, lasciando così un’impronta e una testimonianza di ciò che è stato fatto, convincendo magari altri runner a non buttare subito via l’attrezzatura sportiva.
Per partecipare all’iniziativa, è sufficiente lavare le scarpe o gli indumenti in lavatrice, scrivere il nome e il cognome sul materiale, e spedirlo entro il 6 aprile ad uno dei punti di raccolta stabiliti.
Probabilmente la maggior parte di noi vede l’atletica soltanto come una (grande) passione, ma in Kenya i giovani vedono in questo sport l’unico modo per realizzarsi e mantenere la propria famiglia, dunque anche un semplice paio di scarpe può essere un aiuto enorme.
Chissà, magari un giorno potrai dire di aver regalato le tue scarpe ad un campione del mondo.
Roberta Rosaci