“La quiete dopo la tempesta”, la bellezza e l’inferno di un arcobaleno che squarcia il viola del cielo dopo un violento temporale. Un post breve, incisivo, quello pubblicato su Facebook da Salvatore Esposito, lo spietato Genny Savastano di Gomorra, che accompagna un bellissimo scatto di una delle Vele di Scampia, dopo la tempesta.
Nella nuova stagione della serie in onda in questi giorni su Sky, la quarta, alle faide camorristiche fanno da sfondo anche nuove location come Bologna, Reggio Emilia, Londra. Ci sono la Città della Scienza di Napoli, il Science Center incastonato dentro all’ex Italsider di Bagnoli, distrutto proprio da un rogo doloso nel 2013, c’è l’incanto di Posillipo e la durezza dell’ex quartiere operaio di Ponticelli. Ma, soprattutto, c’è Scampia.
La quarta stagione di Gomorra
Dopo la clamorosa scomparsa di Ciro con cui si chiudeva la terza stagione, la nuova ha preso il via con i primi due episodi, diretti da Francesca Comencini, in cui ci ritroviamo proprio in quella notte, quella dell’uccisione di “Cirù”. Genny tenta una nuova vita, apparentemente pulita. Deve cercare di mantenere saldi gli equilibri, ma Napoli è pronta a bruciare ancora. La Napoli dei boss è sull’orlo di una nuova guerra. Scampia trema, traballa, risorge. Cade ancora.
A Scampia le scritte contro Gomorra
E proprio l’isola (in)felice dei clan, protettissimo scrigno di criminalità dove tutto è possibile, oggi si ribella, nella realtà, alla fiction e lancia le sue grida disperate dai balconi.
“No a Gomorra”, “Non siamo Gomorra”, “Scampia mica è una putt…”.
Le scritte marchiate a fuoco con le bombolette spray restituiscono con violenza tutto l’odio che moltissimi residenti delle Vele nutrono nei confronti di Saviano “e di quel mondo lì”.
“Non sappiamo realmente chi ha realizzato le scritte, ma siamo contenti perché qualcuno ricorda come qui a Scampia c’è tanto altro” dicono quelli che ci vivono, quei pochi che hanno il coraggio di parlare.
Un durissimo attacco che ricorda la feroce resistenza, gli insulti urlati, le mani alzate contro la troupe quando alle Vele si erano avvicinati per le riprese iniziali.
Addio alle Vele
Oggi, Scampia sogna. Il sindaco Luigi De Magistris ha rilanciato la promessa dell’abbattimento delle Vele: la prima dovrebbe arrivare a breve. Anche per la bonifica di Bagnoli “ci siamo”, ha detto parlando della riqualificazione del quartiere a nord del capoluogo campano e del rilancio dell’ex area industriale dell’Italsider.
“A Scampia stiamo ultimando il trasferimento delle famiglie nei nuovi alloggi e poi la ditta dovrà allestire l’area di cantiere, mentre a Bagnoli attendiamo le ruspe che ci piacciono, quelle per avviare la bonifica, conquistata dalla città e per cui il Governo ci ha garantito soldi e tempi rapidi attraverso la struttura commissariale”.
Una vittoria per tutta la città?
De Magistris si è sempre detto “molto emozionato”, ha parlato di “vittoria di tutta la città”, ma già a gennaio aveva annunciato che
“entro i primi di febbraio tutti i nuclei assegnatari” si sarebbero trasferiti “materialmente negli alloggi nuovi, dal giorno dopo si cantierizza e da quel che so io, perché c’è già una ditta ed è tutto contrattualizzato, ci vorrà una trentina di giorni per arrivare all’abbattimento. L’immagine di Scampia accomunata a Gomorra la cancelleremo”.
Luna Park Scampia, tutto pronto
Il sindaco ha sottolineato “la grande dignità delle persone che ho conosciuto, ci sono stati momenti belli ma anche e soprattutto momento assai difficili e non hanno mai perso la grande dignità di abitare in un luogo difficile e complicato rimanendo a testa alta e con la schiena dritta”.
Una svolta non solo per Scampia, ma per Napoli, il Sud Italia e l’intero Paese come vorrebbe il sindaco? Chissà…
“Cancelleremo l’immagine accomunata a Gomorra, ma il progetto complessivo è imponente e non prevede solo l’abbattimento, ma anche la riqualificazione dell’unica Vela che resterà in piedi e che sarà sede di vari uffici, tra i quali quelli della Città metropolitana di Napoli: quindi da periferia a centro”.
Attendiamo con ansia l’imminente inaugurazione dello scintillante luna park Scampia.
Miriam Carraretto