Il Movimento 5 stelle ha finalmente varato un programma sull’immigrazione. Si chiama “sbarchi zero” e dovrebbe chiarire una volta per tutte la posizione dei penta stellati su uno dei temi più discussi e controversi degli ultimi anni.
“L’immigrazione è il più grande fallimento dei partiti. Il regolamento di Dublino e l’accordo sui migranti con la Turchia hanno trasformato l’Italia nel campo profughi d’Europa. I cittadini pagano l’incapacità dei partiti” esordisce la deputata europea Laura Ferrara dal blog di Grillo. Segue qualche dato, una serie di accuse contro i nemici di sempre e proposte più o meno utopiche, dall’aiutarli “a casa loro” all’embargo sulla vendita di armi ai paesi in guerra. Sullo sfondo la solita carenza di obiettivi concreti e realizzabili.
Il partito fondato dal comico genovese non ha mai avuto un buon rapporto con il tema dell’immigrazione clandestina. I problemi sono cominciati nel 2013 quando due parlamentari M5S firmarono l’emendamento sull’abolizione del reato di clandestinità senza l’approvazione dai piani alti. Il ddl si è poi scontrato con l’ostilità dei parlamentari cinque stelle che hanno votato a sfavore. Negli anni successivi la linea di Grillo (che in questo caso non sembra rappresentare tutti i membri del partito) ha continuato a tendere verso il populismo nello stile di Salvini e Trump.
Gli M5S sono sempre andati avanti senza una visione unanime. Eppure in questi giorni, a ridosso degli ultimi risultati elettorali, hanno sentito il bisogno di creare “sbarchi zero”.
Nel programma pubblicato sul sito, Laura Ferrara cita Salvatore Buzzi durante un’intercettazione condotta per l’inchiesta mafia capitale “Con i profughi guadagnano più che con la droga” ha dichiarato il boss. Le speculazioni da parte delle associazioni che trasformano i flussi di profughi in un vero e proprio mercato nero è sicuramente uno degli aspetti più macabri e preoccupanti di questo fenomeno.
Tuttavia i soldi non sono l’unico modo per trarre profitto da migliaia di persone che sbarcano sulla penisola in cerca di fortuna. C’è un altro aspetto speculativo di natura politica che passa spesso inosservato. Consiste nel far leva sulla paura per ottenere consensi ed è la chiave del successo di tutti i partiti populisti. Convertire i muri o le ruspe in voti non è mai stato così facile.