‘Sarura, il futuro è un luogo sconosciuto’, è un docufilm indipendente che ci permette di vedere coi nostri occhi cosa significa vivere in Palestina.
Realizzato dal gruppo SMK factory, ‘Sarura’ racconta la vita quotidiana di un gruppo di giovani palestinesi, riuniti sotto il nome di ‘Youth of Sumud‘ (i giovani della perseveranza), che resistono ai continui soprusi e alle continue violenze dei coloni israeliani, documentando ciò che avviene nella loro terra.
Sarura è un piccolo villaggio palestinese della West Bank, abbandonato negli anni ’90 a causa dell’oppressione dovuta alla presenza dei coloni e dell’esercito israeliano. Un gruppo di giovani, figli di una generazione di resistenza, ripristina il villaggio scavando la pietra e decide di abitare le sue grotte. Qui pianta ulivi nella speranza che il villaggio torni ad essere abitato e trascorre le giornate documentando costantemente e pubblicando sui social cosa accade nei territori circostanti. Il docufilm racconta la quotidianità di questi giovani, che portano avanti atti di resistenza non-violenta in contrapposizione alla violenza dei coloni. Questi giovani seguono la scia del Comitato di lotta Popolare costituito da alcuni cittadini di At-Tuwani, città vicina a Sarura, che negli anni ’90 resistettero allo sgombero dei propri territori.
Vivere a Sarura
Nel 2010, i filmmakers di Smk factory vengono invitati ad At-Tuwani dagli attivisti dell’Associazione Italiana Operazione Colomba che monitorano la zona e assistono gli abitanti della città. Così nasce ‘Tomorrow’s Land – how we decided to tear down the invisible wall‘, un documentario sull’azione non-violenta del Comitato di lotta Popolare di At-Tuwani. Nel 2018, gli stessi filmmakers tornano in Palestina e trascorrono delle settimane con i giovani palestinesi di Youth of Sumud: sono le bambine e i bambini di ‘Tomorrow’s Land‘, adesso giovani adulti e studenti universitari. Dormono con loro nelle grotte, sono con loro quando accompagnano i bambini a scuola, scortati dall’esercito israeliano. Sono con loro quando coloni e militari li minacciano di allontanarsi dalla propria terra. Imparano cosa vuol dire vivere a Sarura, cosa vuol dire stare continuamente all’erta.
Attraverso le loro telecamere, vediamo ciò che accade giornalmente nei territori limitrofi al villaggio. I coloni che entrano, a volte anche armati, nelle terre. Che saccheggiano gli ulivi, uccidono il bestiame, intimidiscono i pastori. L’esercito sempre presente. E’ la normalità da decenni. Bambini costretti ad essere scortati per raggiungere la scuola, coloni armati che denunciano i palestinesi alle autorità per il solo fatto di essere palestinesi, affermando di essere stati aggrediti. Violenza e privazione costante.
Fucili e cellulari
I ragazzi di Y.O.S. testimoniano attraverso video e fotografie cosa vuol dire vivere ogni giorno sotto occupazione militare. Pubblicano i loro materiali su Facebook, piattaforma su cui spesso girano delle dirette. Questi ragazzi vedono i loro confini stringersi sempre più attorno a loro, vedono militari a poche centinai di metri dalle loro case. Mostrano al mondo la violenza che subiscono, alla quale oppongono una testimonianza diretta, senza filtri. Inoltre, grazie alle loro documentazioni, forniscono prove a sostegno degli attivisti palestinesi che vengono portati a processo dalle autorità israeliane. E’ il loro modo per resistere, affinché il mondo non si dimentichi di loro, affinché il mondo sappia.
La visione è gratuita per incentivare la corretta informazione riguardo al conflitto israelo-palestinese
Guardando ‘Sarura’ ci siamo sentiti piccoli. Guardando Sarura ci siamo chiesti se quelle persone fossero ancora vive, se quei posti esistessero più o fossero stati rasi al suolo. Ad oggi si contano più di 9.000 vittime palestinesi dal 7 ottobre scorso. Sono state bombardate delle scuole, così come degli ospedali. I media danno voce soltanto alla narrazione dominante, oscurando post e stories di chi informa sul reale andamento del conflitto e sulla violazione dei diritti umani che Israele sta perpetrando. ‘Sarura’ è fondamentale per comprendere la sistematica azione colonizzatrice di Israele e il clima di intolleranza e violenza che i civili sono costretti a vivere.
Si tratta di demonizzazione del nemico; stiamo assistendo ad una rapida azione di annientamento nei confronti del popolo palestinese. Questo avviene sotto ai nostri occhi, mentre la presidente del consiglio Giorgia Meloni stringe la mano al presidente Netanyahu, mentre l’Italia si astiene al voto per il ‘cessate il fuoco’.
Riteniamo che la visioni di documentari come ‘Sarura’ siano necessari sempre, ma in particolar modo adesso, perché abbiamo bisogno di vedere quei giovani con i nostri occhi, la loro terra distrutta, abbiamo bisogno di sentire le loro voci, le loro speranze. Abbiamo bisogno di vedere quanto l’attivismo possa fare. Sentiamo la necessità di invitarvi alla visione di ‘Sarura’, perché anche l’indifferenza uccide.