Pur non facendone parte le ho difese spesso, e sebbene si intravedessero dei limiti e alcuni punti di dubbio, nel contesto stantio e mortifero che stagna sopra questo paese, ebbene alla mia vista rappresentavano una speranza, un qualcosa in divenire che nel tempo avrebbe potuto colmare le lacune che portava con sé e magari correggere alcuni aspetti. Le ho viste e continuo comunque a vederle come un qualcosa che possa almeno in parte essere da argine al dilagare dell’ondata di odio e odiatori seriali, al neofascismo strisciante, al razzismo.
È pur vero che questo è un movimento liquido con all’interno varie anime, è pur vero che hanno contrastato l’appestatore con la felpa, è pur vero che hanno solidarizzato e si sono strette intorno a Mimmo Lucano, insieme agli attivisti di Riace, è pur vero che per quanto semplici nelle loro richieste erano contenute cose semplici, ma più che condivisibili e per nulla scontate, dal momento che viviamo in un contesto politico e sociale pregno di mancanza di rispetto, di odio gratuito, di cattiverie, di vuoto che si aggiunge al vuoto; è pur vero anche che si rifanno alla Costituzione e all’antifascismo, ed è pur vero inoltre che solo tre giorni fa hanno preso posizione forte e decisa contro il memorandum Italia-Libia, in altre parole contro gli accordi criminali che intratteniamo da anni ormai con le autorità libiche per trattenere e detenere migranti e rifugiati dentro i centri di detenzione i nuovi lager del millennio.
Tutto vero e più che apprezzabile.
Però…. 3 dei 4 fondatori e anche rappresentanti di questo movimento, ebbene lo dovevano evitare in tutti i modi di partecipare alle Officine creative di Toscani e ancor più alla scuola di comunicazione dei Benetton.
Non si va a scuola da una famiglia che ha le sue responsabilità (non è l’unica) sul crollo del Ponte Morandi costata la vita a 46 persone. Non ci si fanno le foto sorridenti e di amore e d’accordo con colui che per puro profitto da decenni sfrutta a due lire dei ragazzini in Bangladesh, molti dei quali morirono anni fa nel crollo di un intero palazzo dei Benetton, tenuto senza sicurezza, morti a centinaia per il crollo mentre confezionavano i vestiti del marchio Benetton, non ci si mette in posa con un signore che è diventato ricchissimo sulla pelle degli altri, che ha sottratto milioni di ettari di terra al popolo Mapuche, che ha blindato e circondato con filo spinato e guardie private quelle terre dove i Mapuche sono nati e vivevano da migliaia di anni….
Questo proprio NON SI FA.
Non si fa perché mie care Sardine, se si hanno veramente a cuore le sorti dei soggetti più deboli, e la dignità delle persone, allora per coerenza ed etica interiore non si va a imparare la comunicazione, né la creatività di colui che sia la dignità delle persone che i soggetti più deboli nella pratica li calpesta da una vita.
Luca Cellini