Sarah McBride sarà la prima rappresentate trans del Congresso degli Stati Uniti?

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Sarah McBride, esponente del Partito Democratico, già senatrice dello Stato federato del Delaware nel 2020, si candida per diventare la prima rappresentante trans del Congresso degli Stati Uniti nel 2024. Nel suo video di annuncio, McBride sottolinea il suo impegno al Senato dello Stato per ottenere il congedo familiare e medico retribuito, una questione che, a suo dire, l’ha motivata a candidarsi. McBride è stata anche la principale promotrice della legislazione che ha portato all’aggiunta del divieto di discriminazione sulla base di identità di genere e orientamento sessuale all’emendamento sulla parità dei diritti del Delaware.

Sarah McBride: l’ascesa politica

Sarah McBride comincia a farsi conoscere al college, quando appare sulle prime pagine della stampa statunitense in quanto prima persona transgender ad essere rappresentante del corpo studentesco all’American University. Dopo di che, McBride diventa una figura chiave nell’attivismo LGBT , ricoprendo il ruolo di segretaria della stampa nazionale di Human Rights Campaign,  la più importante associazione LGBT degli Stati Uniti. Nel 2012, diventa stagista nell’amministrazione del Presidente Barack Obama: è la prima volta che una persona  apertamente transgender presta servizio alla Casa Bianca. Nel 2016 la stampa parla nuovamente di Mcbride: stavolta è la prima persona transgender a parlare alla “Democratic National Convention”. Nel 2020, poi, McBride vince le elezioni per il Senato federato del Delaware: tutti i giornali parlano della prima senatrice statale apertamente transgender degli Stati Uniti.

Si tratta  di una carriera politica indubbiamente brillante, specialmente se si considera la giovane età della McBride che, ad oggi, a soli 32 anni, si candida come rappresentate del Congresso degli Stati Uniti. Tuttavia, le domande che appaiono piuttosto spontanee sono la seguenti: come mai in tutti i media ogni suo successo politico deve essere accompagnato costantemente dalla formula fissa “prima persona transgender che…” ? Fin quando il fatto che una persona transgender sia in grado di ricoprire cariche politiche desterà scalpore mediatico potremmo davvero dire che le nostre società si stanno muovendo nel senso di una maggiore inclusività?  Sarah Mcbride propone politiche valide al di là dell’identità di genere utilizzata come marketing politico ?

Sarah McBride prima rappresentate trans al Congresso: il video di annuncio

Dal video di annuncio della candidatura di Sarah Mcbride, sebbene ricolmo di retorica e di vuoti slogan motivazionali in pieno stile statunitense, si possono tuttavia ricavare alcuni dei punti delle politiche che l’ex senatrice del Delaware intende portare avanti. Tra questi un ruolo centrale è sicuramente occupato dal progetto di realizzare una serie di riforme che vadano nella direzione di una copertura sanitaria universale, come ha già fatto quando era senatrice, promuovendo l'”Healthy Delaware Families Act”, che prevedeva il congedo familiare e medico retribuito.

Inoltre, come afferma in un’intervista al New York Times, McBride intende portare avanti la lotta per raggiungere l’educazione della prima infanzia a prezzi accessibili e finanziare l’assistenza agli anziani. Nella stessa intervista, la candidata fa riferimento in maniera piuttosto vaga ad altri obbiettivi, come quello di mettere in atto politiche riguardo la sicurezza delle armi e i diritti riproduttivi, come il diritto all’aborto (attualmente negato in alcuni stati degli Stati Uniti). Sarah McBride fa anche un breve cenno al cambiamento climatico, affermando che «non possiamo costruire un mondo più equo e giusto se non proteggiamo anche il nostro pianeta».

Insomma, sembra che, per quanto possibile in un paese votato al neoliberismo estremo come gli Stati Uniti, Sarah McBride intenda portare avanti anche politiche in grado di garantire alcuni diritti sociali negli ambiti di salute, istruzione e assistenza sociale. Da questo punto di vista, lascia ben sperare l'”Healthy Delaware Families Act” di cui si è fatta promotrice quando era senatrice. Inoltre, sono sicuramente di fondamentale importanza le sue rivendicazioni riguardo il diritto all’aborto e i diritti LGBT, che troppo spesso vengono messi in dubbio da politici repubblicani. Appare tuttavia troppo vago il riferimento alla sicurezza delle armi e al cambiamento climatico per giudicare se la vittoria di Sarah McBride rappresenterebbe realmente un cambiamento in questi ambiti.

In generale, sarebbe interessante poter accedere ad informazioni più approfondite riguardo il programma elettorale di Sarah McBride, che si spera non esaurisca il suo programma politico nell’identificarsi come persona transgender, come sembra emergere da molte testate giornalistiche.

L’identità di genere come marketing politico

In conclusione, ci piacerebbe riportare la risposta di Sarah McBride alla domanda dell’intervistatore del New York Times riguardo l’ondata di proposte di legge che negli ultimi anni hanno colpito le persone transgender, come la limitazione delle procedure di transizione per i bambini e la restrizione dei bagni che le persone transgender possono utilizzare: «Le politiche che lei ha citato sono sbagliate e incostituzionali e sono un tentativo dei repubblicani MAGA di distrarre dal fatto che non hanno assolutamente un programma per le famiglie e per i lavoratori del nostro Paese. Sono soluzioni in cerca di un problema. Sono crudeli e sappiamo che le politiche che prendono di mira i giovani, i genitori, le famiglie e le persone vulnerabili della nostra società non hanno mai portato bene nella storia. Credo davvero che la democrazia funzioni solo quando include tutti noi.»
Si tratta di una risposta che dimostra un’ottima lettura della strategia politica degli avversari da parte della candidata al congresso, che riconosce come i repubblicani sfruttino l’onda del dibattito LGBT per fare appello alle emozioni e gli istinti più beceri dei propri elettori per distrarli dai problemi materiali e dai reali interessi che vengono portati avanti. In questo senso, ci troviamo perfettamente d’accordo con Sarah McBride, dovendo tuttavia riconoscere che questa strategia politica esiste anche dal lato opposto e lei non è certamente estranea. Ne è un esempio il discorso che ha tenuto nel 2016 alla “Democratic National Convention”, in cui non vi è alcun riferimento ad obiettivi politici e tutto gira intorno alla propria identità come persona transgender e addirittura alla propria storia personale, in una captatio benevolentiae che fa esclusivamente appello alle emozioni del pubblico.

Insomma, pensiamo che un reale cambiamento per le persone transgender, così come per la intera comunità LGBT, non possa essere rappresentato esclusivamente dal fatto che ci sia una persona transgender al Congresso (altrimenti sarebbe come dire che avere Giorgia Meloni al governo rappresenta un passo importante per le donne e il femminismo). Tale cambiamento avverrà solo nella misura  in cui questa persona abbia anche un solido programma politico che vada incontro, oltre che specificatamente ai diritti LGBT, ad i problemi materiali delle classi meno abbienti, rendendo gli Stati Uniti un paese meno individualista e votato al capitalismo sfrenato. Lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo va combattuto in tutte le sue forme. Ciò significa che, se si vuole ottenere realmente una democrazia sostanziale e cancellare i pregiudizi,  bisogna abbinare ai diritti civili anche quelli sociali.

Per questi motivi, speriamo che Sarah McBride sia in grado di sottrarsi alla strumentalizzazione politica della sua identità come persona transgender, portando avanti una campagna elettorale meno concentrata sulla sua persona e maggiormente incentrata sulla spiegazione dettagliata dei suoi obbiettivi politici.

Virginia Miranda

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