Santa Messa per i giornalisti: l’invito arriva dall’Ordine del Lazio

Santa Messa per Giornalisti

Fonte: commons.wikipedia.com

Santa Messa per i giornalisti nel giorno del Santo protettore

I giornalisti e i pubblicisti della Regione Lazio sono stati ufficialmente invitati a una Santa Messa nel giorno in cui si celebra -tra i cattolici- un santo ai più poco noto. Si tratta di San Francesco di Sales, il protettore dei giornalisti.

L’invito arrivato nella casella di posta di giornalisti e pubblicisti del Lazio reca due firme. Giunge infatti da parte di -nientepopodimeno che- il presidente dell’ordine dei Giornalisti del Lazio Guido D’Ubaldo, a nome del Consiglio, e da parte del direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi di Roma, Monsignor Walter Insero.

La newsletter istituzionale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio è uno strumento utilizzato in rarissime occasioni durante l’anno. È attraverso questo canale che l’ex giornalista del Corriere dello Sport-Stadio, in carica da un paio di mesi, ha invitato formalmente giornalisti e giornalisti pubblicisti alla Santa Messa. La funzione religiosa ha luogo per l’appunto nella ricorrenza di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti.

La Santa Messa è organizzata per stamattina, lunedì 24 gennaio, alle ore 11:0 presso la basilica di Santa Maria in Montesanto, la chiesa seicentesca di Piazza del Popolo nota anche come “Chiesa degli Artisti“.

A presiedere la funzione religiosa il cardinale e arcivescovo Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma. L’arciprete della basilica di San Giovanni in Laterano aveva raggiunto gli onori della cronaca per essere guarito con successo dal coronavirus all’ospedale Gemelli. Per il felice esito, il gran cancelliere della Pontificia Università Lateranense aveva ringraziato Dio, ma anche i medici dell’ospedale romano.

Appare un po’ stonato l’invito, rivolto all’intera categoria di professionisti, a partecipare a una funzione religiosa. Una sollecitazione non dovuta in un paese che, almeno sulla carta, si dichiara laico.

La sovraesposizione religiosa in Italia

In Italia la sovraesposizione religiosa è talmente diffusa da passare inosservata, arrivando a stridere solo nei casi più eclatanti. Preti benedicono case, carceri e posti di lavoro. Vescovi inaugurano esercizi pubblici e privati. E abbondano figure come i cappellani militari, gli assistenti spirituali negli ospedali. E addirittura nel corpo di Polizia dello Stato. Tutto questo mentre siamo l’unico paese che dedica alle dichiarazioni del Papa almeno una news in ogni telegiornale. E forse l’unica nazione dove il capo di uno stato estero lancia moniti sulle decisione di fare figli o adottare un animale domestico.

Francesco di Sales, protettore dei giornalisti (quelli credenti)

Lo zelante santo Francesco di Sales, morto a Lone nel 1622, si era distinto per l’utilizzo innovativo dei mezzi di comunicazione della sua epoca.

Il vescovo francese era noto per la per la sua attività pubblicitaria. Il santo, infatti, pubblicava fogli volanti che faceva scivolare sotto gli usci delle case o affiggeva ai muri. Per questo Francesco di Sales ha conquistato il titolo di  santo patrono dei giornalisti.

Dopo tutto, il beato ha avviato un’attività davvero innovativa e non troppo diversa da quella che ha luogo oggi.

 

Irene Tartaglia

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