12 giugno 1944. Sulla Alpi Apuane si trova il piccolo paese di Sant’Anna, frazione del comune di Stazzema: terra di ribelli della montagna, ma in quei giorni la maggior parte dei partigiani hanno lasciato il paese per dirigersi verso le zone limitrofe. La popolazione del paesino ha raggiunto quasi le mille unità, avendo accolto numerosi sfollati. Gli abitanti fanno di tutto per conservare una parvenza di pace, nella loro piccola quotidianità: dopotutto non si può permettere alla guerra di prendersi proprio tutto. Ma all’alba di quel maledetto 12 agosto, la furia omicida del generale Max Simon e delle sue truppe si abbatterà su centinaia di innocenti, in una delle più terribili rappresaglie mai viste fino ad allora.
Si commemorano oggi i 75 anni dall’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, uno dei più gravi crimini contro la popolazione civile compiuto dalle truppe nazifasciste sul territorio italiano. Nella strage, attuata attraverso una fucilazione di massa, persero la vita circa 560 persone: tra di loro numerosi bambini (circa 130), anziani e donne in gravidanza.
Sant’Anna di Stazzema: storie dall’orrore
L’orrore di Sant’Anna vive prevalentemente attraverso i racconti dei sopravvissuti. Tra le storie più tragiche quella del tenente Antonio Tucci, che al momento della strage si trovava fuori dal paese: nell’eccidio furono barbaramente uccisi la moglie Bianca e gli otto figli piccoli. Una storia di speranza, invece, quella del piccolo Ennio Mancini, che all’epoca della tragedia aveva solo 6 anni: si salvò insieme alla famiglia, grazie alla pietà di un giovane soldato tedesco, e nel 1971 fondò Associazione Martiri insieme ad altri sopravvissuti. Memorabile anche la storia di Leopolda “Poldina” Bertolucci, all’epoca 12enne, che si salvò insieme alla madre: grazie ai suoi appunti e album di foto è stato possibile dare un volto a numerose piccole vittime. Opera sua anche il pannello esposto al museo di Sant’Anna.
Il cordoglio delle istituzioni
Non mancano le manifestazioni di cordoglio da parte delle istituzioni. Il presidente Sergio Mattarella ha inviato un messaggio di commemorazione al piccolo paese toscano:
“Non dovrà mai essere dimenticato quanto è accaduto perché chi dimentica è più debole, più esposto ai pericoli che intolleranza, ostilità, violenza ripropongono”, sono state le parole del Presidente della Repubblica.
Presente alla commemorazione ufficiale, presso Sant’Anna di Stazzema, il ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi, che nella sua orazione solenne ha sottolineato il ruolo fondamentale della memoria nella società contemporanea:
“La costruzione della pace passa attraverso la conoscenza tramandata di ciò che rappresenta la guerra”.
Alle celebrazioni presenti anche il presidente della regione Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, il sindaco del comune tedesco di Moers Cristoph Fleischhauer e i rappresentanti dell’Associazione Martiri di Sant’Anna.
Agata Virgilio