Sanità, stop a liste d’attesa troppo lunghe. Ok a nuovo Piano 2019-2021

Liste d'attesa

Liste d’attesa interminabili per una visita medica.
Per questo è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il nuovo Piano nazionale di governo del 2019-2021.

 

“Il Piano mancava da 10 anni e non è stato mai monitorato e applicato”, ha dichiarato il ministro della Salute Giulia Grillo.
“Questo ha compromesso l’intero sistema delle prestazioni e, nel tempo, consolidato le storture che sono sotto gli occhi di tutti.  Ora – ha continuato- è il momento di cambiare, creando un nuovo modello più efficiente e aggiornato”.

 

Per il Ministro infatti il Pianorafforza l’impegno di Regioni, aziende e manager nel contrasto alle liste”. Uno dei punti fondamentali sarà quello che “i direttori generali delle aziende sanitarie –saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea: chi non mette l’efficienza delle liste d’attesa al primo posto del suo mandato, potrà essere rimosso dall’incarico”, ha specificato il Ministro.

 




 

Cosa cambia?

Intanto ci sarà per le Regioni l’obbligo di indicare quali sono i tempi massimi di ogni prestazione sanitaria. Ci sarà lo sviluppo di un Cup-online ( Centri unici di prenotazione) che verrà aggiornato istantaneamente e che permetterà di vedere quali sono i tempi d’attesa secondo l’iter standard o di libera professione.
Verrà introdotto un monitoraggio di percorsi diagnostico terapeutici assistenziali cardiovascolari e oncologici. Ma anche l’utilizzo di apparecchiature di diagnostica per immagini per almeno l’80% della loro capacità produttiva.
Inoltre sarà introdotto il monitoraggio delle cure ambulatoriali erogate tramite l’intramenia per conto e a carico dell’utente.

Ci saranno anche dei percorsi chiamati di ‘tutela’ per i cittadini residenti che non possono ricevere la visita in tempo e che quindi possono andare a visita privata pagando solo il ticket nelle prime visite.

 

I codici di priorità

Con il nuovo Piano ci saranno anche diverse classi di priorità.
La classe Urgente per i pazienti da visitare  entro le 72 ore.  La classe Breve che accetta un massimo di 10 giorni di attesa, quella Differibile che può aspettare entro 30 giorni per la visita e 60 per le analisi . Infine quella Programmata che, rispetto ad oggi,  i tempi di attesa diminuiranno di 60 giorni passando quindi da 180 a 120.

I ricoveri sono un caso a parte che vengono indicati con le lettere.
Il codice A se è un caso grave e quindi non deve essere ricoverato oltre i 30 giorni. Il codice B per quanto riguarda i casi clinici complessi e quindi entro i 60 giorni. La lettera C per i casi meno gravi che possono aspettare il ricovero anche 180 giorni e il codice D per i casi ancora meno gravi che possono attendere fino a un anno.

Nel Piano 2019-2021 c’è poi una sezione dedicata ai malati cronici. Per questi pazienti ci sarà una corsia a parte. Questi non dovranno più andare dal medico di famiglia per ottenere una prescrizione, ma sarà direttamente uno specialista a farlo.

I medici e le prestazioni private

Per quanto riguarda i medici le regole saranno diverse. Per esempio se erogano prestazioni in regime di libera professione su richiesta e per scelta del paziente non possono prescrivere prestazioni per proseguire l’iter con oneri a carico del Ssr.  Questo perché le cure date in libera professione a favore dell’azienda sono uno strumento “eccezionale e temporaneo per il governo delle liste e il contenimento dei tempi d’attesa”, scrivono nel testo del Piano.

Questo perché la visita privata servirà solo in caso d’emergenza quando ci sarà una ridotta disponibilità temporanea di prestazioni in regime istituzionale e i pazienti non entrano nei tempi massimi.
“Questa libera professione aziendale è concordata con i professionisti e sostenuta economicamente dall’azienda, riservando al cittadino solo la eventuale partecipazione al costo”, si legge nel Piano.

 

 

 

 

 

Eleonora Spadaro

 

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