In 13 regioni su 6 le donne avranno possibilità di accedere alla sanità materna gratuita nel Congo. Il programma prevede la possibilità di poter accedere a servizi gratuiti durante la gravidanza fino a un mese dopo il parto, e la possibilità anche per i bambini di ricevere assistenza gratuita nei primi 28 mesi di vita. Il progetto non è ancora stato esteso in tutta la Repubblica Democratica del Congo e non è nemmeno stato definito un calendario preciso, ma l’obbiettivo è quello di attuarlo entro la fine del 2023
Avvio del progetto di sanità materna gratuita nel Congo
La Repubblica Democratica del Congo registra, da sempre, elevati tassi di mortalità materna e infantile, infatti, secondo quanto dicono i dati, 547 donne su 100mila muoiono di parto e ogni mille bambini nati ne muoiono, in media, 27 entro i primi 28 giorni di vita. Questa situazione, purtroppo, è data dallo scarso sistema sanitario presente nella RDC e soprattutto dalla grossa barriera finanziaria che non permette, ad alcune donne incinte, di poterla superare e far sì che possano permettersi le giuste cure, dato che la maggior parte della popolazione vive in situazioni economiche a dir poco disastrose. Infatti, a causa della mancanza di risorse, alcune di loro sono ricorse al parto in casa per non dover pagare il costo della gravidanza, elevando, così, il rischio di morte sia per loro stesse che per i loro bambini.
Il ministro della Salute della Repubblica Democratica del Congo, Roger Kamba Mulamba, a causa della grave situazione che le madri sono costrette a subire, ha presentato un progetto volto a garantire assistenza sanitaria gratuita per le donne al momento del parto e anche per i neonati.
“Da oggi le donne non dovranno più avere paura di restare incinte, perché avranno accesso alla sanità gratuita. I neonati non dovranno più morire perché non hanno antibiotici, né le donne dovranno più morire per perché non riescono a pagare il parto cesareo” .
Queste sono le parole del ministro della Salute della RDC, che si appresta a rassicurare tutte le future mamme della sua popolazione.
Cosa prevede il progetto?
Il progetto, lanciato già il 5 Settembre nella città di Kinshasa, mira a mettere a disposizione entro la fine del 2023, servizi sanitari gratuiti durante il periodo di maternità entro un mese dal parto. L’attenzione ricade anche sui nascituri, infatti loro riceveranno per i primi 28 giorni di vita assistenza sanitaria completamente gratuita. La prima fase del piano, però, riguarda solo 13 regioni su 26 con uno stanziamento pari a 40 milioni di euro.
Il ministro Mulamba ha garantito che il governo lavorerà per stenderlo in tutta la RDC con un piano che prevede lo stanziamento di 200 milioni di euro, inoltre, i mezzi di propagazione di questa importante svolta saranno le radio e le televisioni che, punteranno a raggiungere quante più donne possibili che vivono in condizioni di marginalità. Il piano riguarderà anche le regioni orientali che sono presa da anni di violenze.
Il problema economico
Alla base c’è però un problema, la Banca Mondiale calcola che questo tipo di assistenza costerà al sistema sanitario circa 100milioni di euro. Le visite di controllo si aggireranno intorno ai 27mila franchi congolesi ( pari a 7 euro), mentre un’ecografia potrà costare 60mila franchi congolesi (pari a 12 euro). Nella nostra concezione potremmo pensare che non è un costo elevato, ma per la Repubblica Democratica del Congo rappresentano costi altissimi in quanto oltre il 60% della popolazione vive con meno di 5.600 franchi, ovvero con meno di 2 euro al giorno. Negli ultimi mesi, infatti, si sono registrati negli ospedali congolesi numerosi scioperi di medici e infermieri a causa degli stipendi troppo bassi.
È per questo motivo che l’UNFPA, il fondo delle nazioni unite per la popolazione, sostiene il governo congolese fornendo prodotti e farmaci salvavita per donne e neonati, per un valore pari a 7 milioni di dollari ogni anno. Fornisce, inoltre, supporto nello sviluppo delle capacità del personale sanitario, con particolare attenzione alla professione ostetrica.
Rimarremo aggiornati sulla situazione e vedremo se il piano porterà a dei buon risultati e se ci sarà la possibilità per tutta la Repubblica Democratica del Congo di usufruirne.