Sana Cheema: identificato il fidanzato della vittima mentre in Pakistan si aspetta l’autopsia

Sana Cheema

Ciò che è accaduto a Sana Cheema resta avvolto nel mistero

Per i risultati dell’autopsia sul corpo di Sana Cheema, ragazza di 25 anni uccisa in Pakistan, occorrerà attendere tra i quindici giorni e un mese

Un mistero avvolge il possibile omicidio di Sana Cheema da parte di padre, fratello e zio. Da subito si è parlato di un delitto d’onore legato all’estremizzazione delle tradizioni. La ragazza, infatti, voleva sposare un uomo conosciuto in Italia, benché fosse probabilmente promessa a un uomo del suo Paese.



Il mistero sulla morte di Sana, giovane di origine pakistana ma residente a Brescia, si infittisce

Sana Cheema era tornata in Pakistan per fare visita alla sorella che ha da poco avuto un bambino. Da quel viaggio nella terra natia, però, la ragazza non ha mai fatto ritorno.

Un medico non autorizzato aveva certificato che la causa della morte della giovane fosse stata legata a un arresto cardiaco. Tuttavia, nulla sembra quadrare. Il padre, il fratello e lo zio della ragazza sono i principali indiziati per un possibile omicidio d’onore. Sono trattenuti con l’accusa di omicidio e sepoltura non autorizzata del cadavere.

Mentre si attendono i risultati dell’autopsia che accerteranno le motivazioni della morte di Sana Cheema, la Procura ha convocato in udienza il fidanzato della giovane come persona aggiornata dei fatti. Il ragazzo, tuttavia, non si era presentato, probabilmente per timore della situazione.




Il fidanzato della vittima è però stato identificato, come riporta Bresciaoggi. Si chiama Raja Kamran, italiano ma di origini pakistane proprio come la giovane Sana. La giovane aveva inviato al ragazzo molti messaggi per aggiornarlo della situazione.




L’ipotesi è che il ragazzo sapesse della complicata situazione familiare di Sana Cheema. Se così fosse l’omertà, tuttavia, in questo caso come in tanti altri, ha fatto sì che la ragazza sia morta. Probabilmente, in caso di denuncia la sua sorte sarebbe stata differente.

Maria Giovanna Campagna
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