San Vito Lo Capo è l’ultimo dei luoghi recentemente aggrediti dalle fiamme, ma l’emergenza incendi di quest’anno sta facendosi sentire come mai in questi ultimi anni.
San Vito Lo Capo, località siciliana vicina Trapani, ieri ha registrato diversi incendi nel suo territorio. Da Castellammare Del Golfo fino alle bellissima riserva naturale di Salina di Paceco.
È state evacuato anche, nella zona di balneazione, il villaggio Calampisu perché il fuoco aveva messo a rischio tutta la zona. Come intervento solidale molti dei bed and breakfast hanno messo a disposizione le loro camere gratuitamente.
Molte delle scuole sono state messe a disposizione come centri d’accoglienza per distribuire l’acqua e tutto il necessario per ricorrere all’emergenza al meglio possibile.
A Monreale, in provincia di Palermo, proprio oggi un altro incendio e ancora ad Adrano, in provincia di Catania. Da giorni Messina è piegata in due dalle fiamme, in questa giornata ulteriormente Librizzi è stata sotto attacco, proseguendo le evacuazioni dalla città, via mare, per questioni di sicurezza.
Non è il caldo
In questi giorni a Palermo sembrano coincidere molte cose. Dopo la sgargiante sfilata di Dolce&Gabbana, un ulteriore dosaggio di squallore ha voluto quasi riprendere possesso della città.
Ogni anno, arrivata l’estate, sembra essere periodo di incendi. Nessuno però crede più alla fiaba della calura e delle temperature altissime.
Questa settimana, peraltro, sembrano essersi succeduti tutti avvenimenti criminali di modo che chiunque, anche chi non vuole crederci, possa comprendere che non si tratta certo della temperatura.
Al liceo Falcone, nel quartiere dello Zen, è stato danneggiato un busto dedicato al celebre giudice. Dopo lo scalpore della notizia, nella stessa giornata un’immagine sempre rappresentante Falcone è stata bruciata.
Oggi, come se non bastasse, alla stessa scuola è stato trovato un uccello con la testa mozzata. Tra i vandali che sembrano voler cavalcare l’onda della ribalta e i mafiosi – entrambe le categorie, in ogni caso, senza dubbio criminali – c’è l’imbarazzo della scelta su come alternarsi. O meglio: c’è l’imbarazzo e basta.
Una dose massiccia di episodi che prendono scena, incorniciati dai fuochi che nel frattempo rovinano il territorio. Moltissimi di questi sono incendi dolosi e di stampo mafioso.
Le organizzazioni criminali di varia ed eventuale natura dietro questi incendi si spartiscono il territorio per due grossi motivi: lucrare sulle discariche abusive che vengo erette – viva gli altari della sporcizia dei soldi – dalla terra bruciata e bloccare gli appalti edilizi che non sono gestiti dalle loro mani sporche.
Che tutto questo possa avvenire vicinissimo a noi sembra quasi incredibile, ma molti di questi incendi sono, possibilmente, anche messaggi intimidatori.
E quando c’è da incutere paura questi signori del fuoco non guardano in faccia nulla, neanche la bellezza, semmai siano capaci di riconoscerla.
La cosa vergognosa è che queste cose si sanno, dunque cadiamo nell’errore di darle per scontate. La prima amministrazione, la quale non fa nulla per prevenire questi scempi del territorio.
Ci vorrebbe prevenzione sul territorio e risorse per i posti di lavoro – e con “risorse” si intende anche dare il posto a chi studia scienze forestali ma non riesce a trovare lavoro perché sono bloccati i bandi da molto tempo -.
Domani a Palermo si celebra il Festino della patrona, Santa Rosalia. Chiederanno, i devoti, molta più acqua per questa arsura, alla nostra beneamata Santuzza?
Gea Di Bella