Salvini sfotte Rami: “Ius soli? Si faccia eleggere e cambi la legge”

Salvini sfotte Rami

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini non coglie nemmeno questa volta l’occasione per rimanere in silenzio.

Si scaglia così contro Rami, uno dei ragazzini eroi che hanno dimostrato un coraggio senza precedenti sul pullman dirottato a San Donato Milanese. Forse perché privati della cittadinanza, forse perché hanno manifestato una forza d’animo e una tenacia che il  Ministro-“Non Processatemi” può solo sognarsi. A ogni modo, sono entrati gratuitamente nel mirino di Salvini, che non ha colto nemmeno questa volta l’occasione per rimanere in silenzio.

Rami, 13enne egiziano nato in Italia, sogna la cittadinanza da quando è nato. Il padre si esprime così: Mio figlio ha fatto il suo dovere, sarebbe bello se ora ottenesse la cittadinanza italiana. Siamo egiziani, sono arrivato in Italia nel 2001, mio figlio è nato qui nel 2005, ma siamo ancora in attesa di un documento ufficiale. Vorremmo tanto restare in questo Paese. Quando ieri l’ho incontrato l’ho abbracciato forte”.



Il Partito Democratico è portato a fare i conti con errori del passato.

 Delrio spiega: “A noi del Pd è mancato il coraggio, dovevamo rischiare di più e mettere la fiducia sullo ius soli”. Zingaretti incalza: “L’eroismo di quei ragazzini non cada nell’oblio”Martina si schiera con Delrio: “D’accordo con Delrio, fuori e dentro il Parlamento dobbiamo riprendere l’impegno per la nuova cittadinanza, perché chi nasce e studia in Italia è italiano. Per me va rilanciata anche la raccolta firme per il referendum abrogativo del decreto ‘insicurezza’ di Salvini”.  Anche Marcucci rilancia lo ius soli: “Ero d’accordo la scorsa legislatura, quando con il governo Renzi approvammo la legge in prima lettura, resto d’accordo oggi. Certo, con i numeri di cui dispone la attuale maggioranza, temo che resti una battaglia ideale, da tenere comunque viva nella società”.

Mentre l’opposizione si interroga sulle azioni passate, il Governo, imperterrito, erige come sempre i suoi muri.

Il primo ostacolo arriva, ovviamente, da Matteo Salvini. “La legge sulla cittadinanza va bene così. Il piccolo Rami vuole lo ius soli? Potrà farlo quando sarà stato eletto in Parlamento. Lo ius soli lasciamolo alla sinistra”.  Luigi Di Maio, che fino a ieri sosteneva la concessione della cittadinanza a Rami, lancia la pietra e nasconde la mano: “Non è nell’agenda di governo”.

Ilaria Genovese

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