Salvini Nostrum
La morte in mare ha i suoi vantaggi … ci dispensa dallo spettacolo del macabro. E’ silenziosa, sorda. Spesso notturna, accade senza che le nostre ovattate esistenze ne restino turbate più di tanto. Così ci è permesso cavillare, imbastire svariati minuti di palinsesto inutile su canali di approfondimento tra una pubblicità e l’altra. Non siamo certo salvi per questo, e men che meno scevri da responsabilità, ma sordi sì… e questo è un altro vantaggio, perché le grida di aiuto non si sentono in alto mare, figuriamoci mentre si sta annegando.
Insomma, se non si fa un piccolo di sforzo d’umanità, che consiste in una elementare immedesimazione, la tragedia quotidiana sulle nostre coste ci sembrerà sempre aliena, distante in modo siderale, mai nostra… e il mare – ripeto- ci facilita il lavoro non poco.
Salvini, ben protetto dall’inutilità umana e politica con cui riveste il ruolo che copre, lo ha capito benissimo. Infatti si fa foto mentre addenta l’immondizia, ma se ne guarda bene dal farsi un selfie da una motovedetta sul canale del Mediterraneo mentre sullo sfondo un rottame pieno di profughi affonda. Non è certo Salvini ad esser furbo, ma siamo noi ad esser ciechi… e volontariamente.
Poi, insieme al nostro ministro dell’inutile, possiamo dire che è colpa degli scafisti per trovare una scusa; ma che io sappia, sulle coste della Libia, il materiale umano su cui lucrare non manca e non mancherà per un bel po’ di tempo e a questi criminali non costa nulla stipare sessanta, ottanta persone su un gommone rattoppato con lo sputo e mandarli a morire in mare, tanto sono stati già pagati.
A loro non interessa minimamente la loro sorte, che crepino o che vengano salvati è indifferente, tanto il loro schifosissimo lavoro lo hanno già fatto e hanno già guadagnato sulla loro pelle, sulle loro vite. Quindi possiamo star certi che i migranti morti in mare non sono certo un danno per le “entrate degli scafisti”, così come sono abbastanza sicuro che questi criminali non hanno un recapito mail o un numero verde per accogliere eventuali lamentele.
Dunque – non tanto paradossalmente – Salvini è un complice di morte, per giunta irrilevante, un criminale tra criminali, un essere inutile che per pura botta di culo – germogliata in modo velenoso in tempi tristi per i quali saremo giudicati – è diventato ministro, un ministro che ha deciso – per pura propaganda – di non fare niente, di disinteressarsi della vita altrui, e che – volente o nolente- avrà insieme a noi sulla coscienza la morte di altre persone.
Oggi nel giorno della Memoria molti accostano la tragedia del Mediterraneo alla Shoa, bé mi azzardo a non esser del tutto d’accordo… se da un lato è simile perché tutto il continente – come allora – ha girato le spalle, dall’altro è sotto certi punti di vista più grave.
Allora il mondo poté trovare dei colpevoli, la storia fu in grado di scrivere dei nomi. In fondo dei regimi totalitari e antidemocratici decidevano per le loro popolazioni, oggi no… anzi sono i leader eletti democraticamente a seguire le linee dettate dai loro elettorati. Se più di settant’anni fa l’indifferenza delle persone “comuni” poteva nascondersi dietro i criminali che le irreggimentavano oggi noi tutti siamo nudi come vermi davanti alla nostra indifferenza.
Come ci potremo mai giustificare da questo? Nell’epoca dell’informazione in tempo reale e della democrazia dei like come potremo mai dire: “io non ne sapevo niente?” o “la cosa non mi interessava?” I nazisti gasavano dopo aver deportato ed est in inferni ben chiusi e protetti, mentre tutto questo accade sotto gli occhi di tutti e nella nostra più completa indifferenza. Anzi elogiamo la linea dura e consideriamo chi fa crepare inutilmente gente in mare – senza intaccare minimamente il lucroso commercio di esseri umani – un baluardo delle istanze nazionali nei confronti di un’Europa che non agisce e non collabora.
Forse dovremmo vedere le cose da un’altra prospettiva… quella sempre fertile del dubbio, quella del “e se?”
E se tutti noi, con alla testa Salvini, siamo solo dei complici? Complici della morte, ma anche complici degli scafisti, perché in fondo gli facilitiamo il lavoro sporco lasciando il mare libero per i loro sporchi traffici? E se col nostro inutile nazionalismo diventiamo complici dell’indifferenza di un’unione europea totalmente incapace e indifferente? In fondo i morti in mare sarebbero – da vivi – un peso, dei numeri indesiderati, e – a dirla tutta – il canale di Mediterraneo si presenta come un’ opportunità, come un immenso magazzino di silenzio tombale grazie al quale possiamo coprire tutto.
Forse siamo complici allora? Forse Salvini, per quanto condannato, non fa altro che il lavoro sporco per tutti noi? Anzi in nome di tutti noi! Un orribile essere di paglia imbastito alla men peggio nel quale coaguliamo i nostri odi e le nostre indifferenze e grazie al quale tutti ci puliamo la coscienza? La bestia ovviamente ha accettato di buon grado il ruolo, ma noi? Noi cosa siamo?
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