Salvini e Meloni: dolore o sorrisi nel Giorno del Ricordo?

Basovizza. C’è la cerimonia per il Giorno del Ricordo. Ci sono tanti politici. Anche Salvini e Meloni. Che ascoltano, partecipano. Twittano. Parlano del dolore, della necessità di ricordare. Si strappano le vesti e mostrano un dolore lancinante. E poi, ad un certo punto, hanno un’idea. Una brillante idea. Adatta all’occasione.

Un bel selfie da mandare ai fan. Ma sorridente. Allegri eh. Anche se fino ad un secondo prima avevamo la faccia appesa e parlavamo, straziati, di dolore, vittime, tragedia. Tiriamola giù quella faccia triste e facciamo una bel selfie sorridenti. Ma facciamo anche di più: non perdiamo l’occasione per attaccare gli altri. Dedichiamola ai rosiconi “che ci vogliono male”. Chi se ne frega se non è opportuno durante il Giorno del Ricordo. Se quello non è né il luogo né il momento adatto. Se prima parlavamo di dolore e di orrore, ora sorridiamo.

Perché in fondo una certa politica è tutta lì. Sorridere, sorridere sempre. In foto, nei post, nei video. Ballare, cantare, mandare bacioni. Sempre sul palco, sempre propaganda. Perché ovunque si sia, bisogna sempre tener a mente che ogni lasciata è persa.

E se poi non perdente la lasciata si perdono i valori e la faccia, poco importa.

Son fuori moda ormai.

 

Leonardo Cecchi 


Informazione “di parte”, nell’intento di dar voce soprattutto a chi non né ha: gli ultimi, i deboli, gli emarginati. Di stampo apartitico, si schiera piuttosto dalla parte dei diritti, di chi lotta per essere riconosciuto, dalla parte dell’essere umano e dell’essere umani: per questo temi particolarmente cari sono la discriminazione razziale, sessuale e religiosa, i movimenti della classe operaia, lo sviluppo integrale delle persone appartenenti alle fasce più vulnerabili della popolazione come disabili, anziani e minori. Aiutaci a fare tutto questo, basta anche un caffè! La donazione ti darà la possibilità di entrare a far parte del nostro forum. Scrivici per sapere come.

Exit mobile version