Salvini e il ritorno al punto zero
Avete mai avuto a che fare con gente che riporta tutto a zero? Sicuramente, o forse lo avete fatto anche voi, siamo stati tutti da entrambi i lati della barricata. Mi spiego meglio: riportare tutto al punto zero significa ricondurre una qualsivoglia discussione o confronto ad un comodo stadio precedente per evitare ogni possibile evolversi degli eventi. In fondo è un comportamento piuttosto elementare, estremamente comune a tutti, ma che si reitera perlopiù in menti semplici, poco mature e avvezze all’ipocrisia, però straordinariamente tenaci, di una tenacia ottundente: muri umani che – per proprio pavido tornaconto – preferiscono riportare tutto al punto di “ripristino del sistema” per loro più conveniente.
Ebbene Salvini è uno che riporta tutto a zero: in effetti è una mente più che semplice, se ne fosse consapevole dovrebbe persino ambire all’elementare anziché restare – con pervicace idiozia – allo stadio larvale, ma ahinoi – siccome riporta ogni suo processo mentale a due o tre pensieri base – non è affatto cosciente della sua umana povertà; anzi, egli ritiene di avere in pugno la situazione, ma questa è solo l’illusione dettata dalla transitoria ed effimera ebbrezza del potere. In Italia hanno comandato Berlusconi e Renzi, dunque possiamo serenamente affermare che per governare questo paese basta qualche macaco sotto oppiacei, non è affatto difficile, quindi eviterei di renderlo curricolare.
In fondo gli argomenti che usa Salvini per riportare tutto al punto zero sono pochi, convenientemente irrisolvibili in senso assoluto e lapidari: lotta all’immigrazione, sicurezza e ordine. Ovviamente neanche questi sono farina del suo sacco; di fatto ha semplicemente sintetizzato il malumore generale e lo ha ridotto a categorie, categorie che gli permettono però – vista la loro oggettiva complessità – di garantirgli un’azione demagogica per un lungo periodo. Almeno così crede.
Se ci facciamo caso qualunque argomento affronti Salvini lo riconduce a questi tre elementi, così come una moglie restia riconduce tutto al sempiterno mal di testa. Quante persone abbiamo incontrato che per evitare ogni coinvolgimento ti campano scuse come se se piovesse? Ci vuole arte e impegno. Ah la fatica che fanno invece di dire no: potrebbero spendere quelle energie per progettare la prima missione su Marte, invece adorano imbellettare tristemente – e con immane fatica – la loro ipocrisia.
Così Salvini: si parla del problema dell’eguaglianza sociale? Ti risponderà che è un problema di sicurezza dettato dal massiccio flusso di migranti. Abbiamo pessimi rapporti con l’Europa? E’ perché gli altri paesi non prendono le loro quote di migranti. La criminalità aumenta? Colpa dei rom e degli immigrati che prendono possesso del territorio, quindi siamo autorizzati a imbracciare armi per difenderci. Gang di ragazzini di buona famiglia seviziano un pensionato picchiandolo a morte? Silenzio tombale, non sa che cazzata dire, tra quei bravi ragazzi non c’è neanche un rom o un nigeriano, mancano proprio le basi per mettere in atto la solita solfa demagogica.
Salvini ha preso una brutta strada, ma per due semplici motivi: innanzitutto l’ottusa pervicacia con cui continua a insistere con gli stessi argomenti lo porterà a fossilizzarsi su di essi e ad affossarsi in essi, e in seconda istanza non si rende conto che la gente si stanca facilmente: gli umori cambiano e lui può solo confidare ( e questa eventualità ha terrificanti conseguenze) che lo stato di difficoltà sociale che percepiamo persista. Salvini esisterà solo fino a quando esisteranno per noi i problemi che mette ossessivamente in evidenza. In pratica egli dipende da ciò che dice di combattere. A conti fatti non è una bella posizione; in pratica questo mediocre e patetico politucolo per continuare ad avere un senso deve sperare che i problemi che dice di voler risolvere non si risolvano mai. Bel conflitto di interessi! Va da sé che Salvini può risultare anche pericoloso, perché, per mantenere quel misero potere che detiene, non può far altro che alimentare la divisione sociale e il senso di insicurezza che serpeggia nel paese. Proprio una brutta persona.
Caro Matteo, credimi… la gente si annoierà prima o poi, si stancherà di sentire sempre le stesse cose. Quando si accorgerà che non sei neanche gattopardesco ma solo ripetitivo e non vedrà risolversi o cambiare le cose, beh, non vorrei stare al tuo posto.
Ecco chi riporta tutto a zero: ti racconta la sua vita, ti inonda con le sue vicissitudini, ti distrae con selfie di mangiate pantagrueliche e di cattivo gusto, ritorna sempre sugli stessi argomenti senza mai davvero fare niente e poi vuole anche essere creduto. È tanto ipocrita quanto inconcludente, e quando gli chiedi di arrivare ai fatti resetta tutto e ritorna allo zero, che per inciso è il quantitativo di neuroni attivi nel suo cervello. Che brutta persona.