Matteo Salvini, come ho distrutto la destra italiana

La giornata di ieri, per un giovane siciliano con idee politiche quale sono io, resterà per sempre scolpita nella mia memoria. Dopo giorni di chiacchiere, l’asse politico Fratelli D’Italia/Lega Nord ha definitivamente scelto il suo candidato per elezione regionali siciliane che si terranno a Novembre, vale a dire Nello Musumeci.

Voi lettori, allora, vi starete chiedendo perché do tanta importanza ad un normale evento politico; bhe, dovete sapere che la scelta definitiva, l’ultima parola sull’argomento, non è stata pronunciata da un gruppo di politici siciliani, bensì da quella losca figura rispondente al nome di Matto Salvini.

Per un giovane di destra come me, questo è un evento letteralmente sconvolgente, un evento che sinceramente mina le mie idee, le mie concezioni politiche, perché è veramente ridicolo che una persona che ci considerava al pari di escrementi adesso decida chi debba rappresentarci alle elezioni politiche.

Quello che è successo, però, non riguarda solamente la Sicilia e il povero elettorato, ma è un problema riguardante tutta Italia.




 

Come già scritto in un precedente articolo, Matteo Salvini ha avuto la capacità, perché bisogna ammettere che politicamente è una persona capace, di conquistare una buona fetta di elettorato al sud, che sicuramente lo ha posto in una posizione predominante all’interno del mondo del centro destra.

Detto ciò, però, resto sconvolto dal fatto che sia lui a prendere le decisione in merito alla Sicilia. Attenzione, la mia critica non è rivolta a Salvini, anzi a lui va fatto un grosso applauso per aver nazionalizzato la lega.

La mia critica va agli pseudo leader della destra del sud Italia, che hanno letteralmente ucciso la nobile destra del sud Italia, quella destra che, nel corso del ‘900, ha lottato contro l’arretratezza, contro le nefandezze della politica democristiana, contro le mafie e che ha visto tra le sue alte personalità tra cui, mi preme ricordarlo, il magistrato Paolo Borselino.




 

Scorrendo tra i vari commenti sui social network, per cercare spunti tra le persone in preparazione di questo articolo, mi ha colpito profondamente una frase di una signora che considera questa alleanza tra Matteo Salvini e Nello Musumeci come “il ritorno della destra fascista in Italia”.

Vorrei dire una cosa a questa signora: Matteo Salvini non è un politico di destra, bensì è semplicemente una persona molto scaltra che, come fatto da Bossi 25 anni fa, sta cavalcando l’ondata di rabbia e di sdegno che sta attraversando l’Italia.

La destra, cara signora, non è quella rappresentata da lui, da CasaPound o da Forza Nuova; la destra non è più sinonimo di fascismo.

Chi usa questa flebile argomentazione dimostra di non capire veramente nulla di politica e ancora meno di storia; è vero, la destra italiana nasce dal fascismo, ma negli anni, prima con Almirante e poi con Fini, ha saputo allontanarsi dal razzismo e da tutto ciò di negativo che il fascismo ha rappresentato.




 

Matteo Salvini, con la sua politica filo lepenista, ha riportato in auge tematiche razziste e xenofobe che stanno infangando tutto quel lavoro di allontanamento dagli orrori del fascismo, e la sua voglia di comandare, di decidere per tutti sarà, purtroppo, la rovina della destra italiana.

A Nello Musumeci auguro tutto il bene possibile, lo considero una persona capace e onesta, e spero vivamente che non si faccia inquinare o, come è successo a molti, ammaliare dalla figura del segretario leghista, per il bene della Sicilia e della destra italiana.

 

Francesco Merendino

 

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