Salvini attacca Tosi: le 18 poltrone non piacciono al leader della Lega

Dal palco del Teatro alla Stimate, a Verona, Matteo non perde occasione per ribadire il Salvini pensiero. E così durante la presentazione dei candidati Salvini attacca Tosi. Quest’ultimo sarebbe reo, secondo il leader della Lega Nord, di aver cambiato, negli anni, ben diciotto poltrone.




 

Non saremo mica bandiere al vento, e Salvini attacca Tosi

Quello che Matteo Salvini recrimina all’ex sindaco di Verona Flavio Tosi è l’esser stato una bandiera al vento nei suoi anni di carriera politica. Tosi infatti, negli anni ha cambiato 18 partiti e altrettante poltrone. È stato con Renzi e contro Renzi. Ha fatto opposizione in Regione in comune e a Verona. E infine, quando il vento ha smesso di soffiare, ha sentito il suo cuore politico battere per il centrodestra.

Nonostante il veto imposto da Salvini sulla candidatura di Tosi con la Lega, da buon vecchia volpe qual è Berlusconi ha permesso che Tosi si potesse prossime elezioni con il partito Noi con l’Italia. Di fatto, in questo modo si è costituita la “quarta gamba” su cui la Lega Nord potrà poggiare.

Fonte: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO




 

 

Tosi orgoglioso di essere temuto da Salvini

Secondo alcune dichiarazioni rilasciate dal candidato di Noi con l’Italia, i motivi per cui Salvini attacca Tosi sarebbero da ricercare non tanto nei diversi cambi di casacca quanto nella linea politica seguita dallo stesso. Sempre Tosi afferma infatti che negli anni ha cercato di portare delle aperture della Lega Nord nei confronti di temi come abbandono della linea secessionista e scelta contraria all’euro. Motivi per cui Flavio Tosi parla di se stesso come del peccato originale di Salvini. A posteriori, Matteo Salvini ha poi cambiato idea sulle sue posizioni.




 

Alcune perle del Salvini pensiero

Sempre dal palco del teatro alle Stimate, il leader del Carroccio che prima disprezzava i meridionali e poi si è candidato in Calabria, non ha perso occasione per portare avanti le sue promesse da campagna elettorale. Ribadisce il suo fermo no allo Ius soli, ché altrimenti, dice, gli italiani diventeranno profughi in Italia. E poi ci parla della flat tax, tanto cara al Berlusca, e di come sarebbe un toccasana per l’italico popolo che oggi è stretto nella morsa fiscale. Non poteva mancare qualche parola sulla legittima difesa. Per Matteo

La legittima difesa è sempre e comunque legittima difesa.

Lorena Bellano

 

 

 

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