Salvatore Quasimodo, un grande letterato del novecento!

Salvatore Quasimodo
Fonte: parcoquasimodo.it

Salvatore Quasimodo nacque in Sicilia, più precisamente a Modica (Ragusa). Tuttavia visse in varie città italiane, dove svolse diversi mestieri. Studiò ingegneria a Roma ma abbandonò gli studi, salvo poi attraverso Elio Vittorini (suo cognato) pubblicare “Acque e terre” (per Solaria).
Opera che pubblicò nel 1930 (a circa 23 anni), sua prima raccolta poetica la quale ricevette parecchio apprezzamento (sia quello del pubblico che quello della critica).

In questa, come in altre tre successive opere (“Oboe sommerso”, 1931 – “Erato e Apollion”, 1936 – “Ed è subito sera” 1942), il poeta rivolge l’attenzione alla condizione umana. Tema che affronta attraverso la solitudine dell’essere umano, insieme all’inesorabile pensiero di una morte certa (entrambi, questi, punti forti dell’esperienza umana).

Le sofferenze collettive della seconda guerra mondiale, e quelle dell’immediato dopoguerra, determinano la novità della sua produzione poetica. “Giorno dopo giorno”, “la vita non è un sogno” e “il vero e falso verde” nascono da una sua riflessione sulle cause storiche dell’umana sofferenza. Sono infatti opere scritte in dieci anni, tra il 1946 ed il 1956. In queste opere, Quasimodo, affronta temi quali la guerra e le varie questioni sociali. Sempre tali opere, nel 1959, gli fecero assegnare il Nobel per la letteratura.

Durante la vita, Salvatore Quasimodo affiancò l’attività di poeta a quella di traduttore. Lavorando su passi di importanti opere, quali quelle di Omero, Catullo e Virgilio.

Tuttavia, è la sua traduzione dei “Lirici greci”, che gli vale la sua fama. “Lirici greci” che tradusse tra “Erato e Apollion” (che lo consacrò come poeta ermetico)  e “Ed è subito sera”. Traducendoli per due anni dal 1938, stabilitosi ormai a Milano. Persino oggi, tale traduzione, è definita la vetta della sua intera produzione.

 

 

Fonti:

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