A Salvador da Bahia, dove la musica sussurra tra le strade e la cultura danza al ritmo delle onde del mare, si nasconde un lato oscuro, un’ombra sinistra che getta una lunga scia di paura e violenza sulla città.
Salvador da Bahia, la magnifica città del mare e della musica, è universalmente riconosciuta come uno dei gioielli culturali del Brasile. Qui hanno visto la luce talenti musicali di fama internazionale, tra cui Caetano Veloso, Gilberto Gil e Gal Costa, che hanno reso questa città un faro di creatività e diversità. Ma Salvador è anche conosciuta per un lato oscuro, un’ombra che getta una lunga scia di paura e violenza sulla città.
Il tema della sicurezza pubblica è un problema profondo e antico nello Stato di Bahia, una delle regioni più grandi e densamente popolate del Brasile. Con tassi di disoccupazione elevati e salari che languiscono ben al di sotto della media nazionale, la situazione è diventata una bomba a orologeria pronta a esplodere. Nel mese di settembre, secondo i dati ufficiali della polizia, ben 51 presunti membri di fazioni criminali sono stati uccisi durante scontri a fuoco con le forze dell’ordine. Tuttavia, fonti non ufficiali indicano un bilancio ancora più sanguinoso, con cadaveri sepolti nell’oscurità della matagal, la foresta che nasconde molti dei suoi segreti.
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La quotidianità di Bahia spazia dalla microcriminalità, che colpisce lavoratori e individui dalle condizioni più umili, alle temute facçoes, organizzazioni criminali che detengono il controllo su vari quartieri di Salvador per la vendita di droghe come marijuana, cocaina e crack. In questo secondo caso, ci troviamo di fronte a criminali professionisti, ben armati e ben organizzati, con arsenali nascosti che comprendono mitragliatori, fucili e lanciagranate.
Alla fine di settembre, una riunione di alto livello è stata convocata presso il prestigioso Gran Hotel Stella Maris, alla quale hanno partecipato il segretario nazionale alla sicurezza e i comandanti della polizia militare. L’obiettivo era trovare una strategia per contrastare l’ondata di sparatorie e violenza che sta avvolgendo la città. Tuttavia, la situazione a Salvador continua a peggiorare, con due organizzazioni criminali di portata nazionale che cercano di conquistare il controllo su interi quartieri. Questi continui scontri a fuoco tra criminali e forze dell’ordine non solo provocano morti sul campo, ma colpiscono anche vittime innocenti per colpa delle “balas perdidas”, le pericolose pallottole vaganti sparate indiscriminatamente da poliziotti e criminali. Chiunque può diventare una vittima, che si tratti di un padre di famiglia che va al lavoro, di una madre che accompagna i suoi figli a scuola o di un bambino che gioca tra le mura di casa. La vita quotidiana del cittadino medio di Bahia è stata gravemente compromessa da queste violente sparatorie. Gli autobus pubblici non transitano più nelle zone colpite dai conflitti a fuoco, e gli istituti di sanità pubblica e le scuole devono spesso chiudere per ragioni di sicurezza.
Le favelas rappresentano i luoghi prediletti dalle fazioni criminali per reclutare nuove leve. Spesso si tratta di giovani poco più che ventenni, disoccupati e attratti dalla prospettiva di guadagni facili, che vengono impiegati in operazioni di sorveglianza delle vie di accesso ai quartieri. Armati e muniti di telefoni cellulari, entrare in una “boca de fumo”, i luoghi in cui si smercia la droga, è un’impresa rischiosa per chi non è del posto. Inoltre, in Brasile, le leggi sul possesso di armi sono molto permissive, e sempre più cittadini detengono pistole. La vendita di armi negli ultimi anni è cresciuta, alimentata dall’idea che molte persone hanno di “farsi giustizia con le proprie mani”. Questo scenario di Far West brasiliano rischia di superare in ferocia persino quello americano.
Salvador da Bahia, con la sua ricca storia culturale e il suo patrimonio musicale straordinario, è un luogo di estrema bellezza e vitalità. Tuttavia, la sua lotta contro la violenza e la criminalità rappresenta una sfida costante. La sicurezza pubblica è diventata una priorità urgente, poiché la città cerca di proteggere la sua eredità culturale e di offrire una vita sicura e dignitosa ai suoi cittadini. Solo il tempo dirà quale strada intraprenderà Salvador e se riuscirà a spezzare le catene della violenza che minacciano la sua bellezza intrinseca.