Salmoni a rischio estinzione: il Canada sperimenta cannoni spara-pesci

Salmoni a rischio estinzione

Salmoni a rischio estinzione

Secondo i dati del WWF negli ultimi 20 anni la popolazione mondiale dei salmoni si è ridotta drasticamente del 50%. Se il trend continuerà a seguire questa direzione, entro il 2040 questi animali non esisteranno più in natura.

I salmoni sono pesci d’acqua salata e dolce. Nascono nei fiumi e migrano negli oceani una volta divenuti adulti. Ma per riprodursi, affrontano lunghi viaggi, anche migliaia di chilometri, per tornare al luogo dove sono nati, a cui affideranno la propria prole. Si tratta di un percorso pieno di pericoli, che la mano dell’uomo ha reso ancora più improbo. In alcuni casi impossibile. Rendendo il rischio di estinzione dei salmoni una minaccia sempre più reale.



L’allarme del Canada dopo la frana nel fiume Fraser

Nel dicembre del 2018 una frana ha bloccato completamente un tratto del fiume Fraser, corso d’acqua strategico per la migrazione dei salmoni in terra canadese. Ma il danno è stato scoperto solo nell’imminenza del loro passaggio. La rimozione dei detriti richiedeva troppo tempo, mentre i salmoni, oramai indeboliti, rischiavano di morire, senza prima aver deposto le uova. Così sono state predisposte delle trappole in cui attirare i pesci, per trasportarli con l’elicottero, aggirando gli ostacoli del fiume. In questo modo 30.000 esemplari sono giunti al luogo di riproduzione, insieme ai 250.000 che erano riusciti ad attraversare da soli il fiume. Dunque, dei 3 milioni di salmoni che ogni anno risalgono il fiume Fraser, poco meno di 300.000 si sono riprodotti. Una catastrofe. Senza contare che la maggior parte degli esemplari trasportati per via aerea, al momento della reimmissione nel fiume, appariva disorientata ed esposta molto più facilmente all’attacco dei predatori.

I cannoni spara-pesce

Dal dicembre 2018, i problemi di ostruzione del passaggio nel fiume Fraser sono divenuti ordinari. Ragion per cui quest’anno le autorità canadesi si sono affidate ai cannoni spara-pesce, messi a punto dalla società americana Whooshh. Si tratta di tubi, lunghi anche oltre 150 metri, che consentono al pesce, immesso manualmente dall’uomo, di superare senza difficoltà i punti critici del percorso, ad una velocità di 8 metri al secondo. Tuttavia non ci sono ancora studi sufficienti per valutare il reale impatto di questo metodo sull’ambiente, e qual è la percentuale dei salmoni che riescono a sopravvivere dopo il passaggio.

L’allarme sul rischio di estinzione dei salmoni, in Canada, è scattato solo in seguito ad un evento naturale. Troppo tardi, considerando che il numero degli esemplari di questa specie è diminuito vertiginosamente nel corso degli ultimi 20 anni. L’inquinamento delle acque, la costruzione di dighe ed ostacoli artificiali sono i principali nemici dei pesci nel percorso per riprodursi. L’uomo, come sempre, si trova a dover porre rimedio all’alterazione degli equilibri naturali che egli stesso causa. E così, dopo le scale per pesci, il trasporto via aerea, sono arrivati i cannoni spara-pesci. Si spera che questo metodo si riveli efficace, per consentire ai salmoni di continuare a riprodursi in natura.

Il migliore sarebbe risalire i fiumi con le proprie forze, come è scritto nel loro DNA.

Antonio Scaramozza

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