Arrestato il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno. E’ finito ai domiciliari perché è stato accusato di corruzione, per aver praticato un extra sconto non dovuto a un imprenditore caseario della Piana del Sele. In cambio, Emilio Vastarella, avrebbe ricevuto oggetti preziosi.
Il blitz che ha portato a due arresti in carcere e alla misura cautelare dei domiciliari per Vastarella, è l’apice di un’inchiesta che è stata condotta da Guardia di Finanza e Carabinieri. Così come reso noto in una conferenza stampa, che si è tenuta questa mattina presso la Procura del Tribunale di Salerno, i tre hanno agito in concorso tra di loro.
Come si è arrivati all’arresto del direttore delle Agenzie delle Entrate di Salerno
Secondo gli inquirenti, l’imprenditore di un caseificio di Eboli, in provincia di Salerno, avrebbe sfruttato risorse provenienti da una massiccia evasione fiscale per cercare di acquisire aziende di allevamenti bufalini presenti nella Piana del Sele. Per attuare questo progetto si sarebbe servito dell’aiuto di un boss locale, che minacciando altri imprenditori del settore caseario, li scoraggiava dall’acquisto, all’asta giudiziaria, di aziende di allevamento in crisi. Ma quale era la mansione del direttore dell’Agenzia delle Entrate nel disegno criminoso scoperto dagli inquirenti? Vastarella sarebbe stato corrotto dall’imprenditore a cui interessava risolvere le pendenze tributarie del caseificio e i debiti che aveva accumulato con il fisco.
I regali dell’imprenditore che hanno portato all’arresto del direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Salerno, finito ai domiciliari per corruzione, avrebbe ricevuto dall’imprenditore un bracciale da donna in oro e brillanti e un orologio di valore. Regali che avrebbero portato a scontare oltre 60mila euro sulle sanzioni che erano state comminate dall’erario all’imprenditore del settore caseario. Trattamento di favore che sarebbe stato giustificato, nel provvedimento a firma del direttore, sulla scorta di un’eccezionale situazione di difficoltà finanziaria dell’azienda. Così il caseificio, oltre allo sconto, avrebbe ottenuto dall’Amministrazione finanziaria lo sblocco di un ingente rimborso Iva, che l’Agenzia delle Entrate aveva, come per prassi, congelato in presenza delle controversie tributarie.