Tensione a Barcellona, agenti assediati dai manifestanti

Un'urna elettorale durante una manifestazione a Barcellona (AP Photo/Manu Fernandez)

Notte di tensione a Barcellona dopo che ieri sono stati arrestati 14 membri del Governo catalano e sono state sequestrate milioni di schede elettorali del referendum sull’autonomia. 40 mila persone si sono riversate sulla celebre Rambla, nel centro della città, ed hanno assediato per ore nella sede del ministero catalano per l’Economia gli agenti della Guardia Civil inviati per una perquisizione degli uffici. Sono stati i Mossos d’Esquadra, la polizia catalana, a mettere in salvo i colleghi della polizia nazionale formando un cordone di sicurezza che ha permesso a molti di loro di lasciare in sicurezza l’edificio governativo.

Migliaia di persona sono rimaste fino a notte fonda a presidiare il ministero dell’economia della Generalitat, il governo catalano, all’angolo tra la Rambla Catalunya e la Gran Via. A mezzanotte erano rimasti in cinquecento circa i dissidenti che continuavano a manifestare anche dopo l’invito degli stessi leader dell’Assemblea Nazionale Catalana ad abbandonare la protesta. I manifestanti hanno continuato a bloccare l’accesso al ministero finché non è stato aperto un varco per far uscire gli ultimi agenti della Guardia Civil rimasti intrappolati all’interno.




A fine giornata si contavano diversi feriti a causa degli scontri e tre auto della Guardia Civil danneggiate. Anche gli agenti dei Mossos sono stati bersagliati dal lancio di oggetti.

Dopo il blitz di questa notte, il ventiduesimo nelle sedi del governo catalano, il Presidente Carles Puigdemont ha dichiarato che il governo spagnolo “ha oltrepassato la linea rossa” e “si è convertito in una vergogna antidemocratica“. Lo stesso Puigdemont ha confermato che il 1 ottobre si farà il referendum sull’indipendenza catalana e ha aggiunto:

Le libertà sono di fatto sospese e represse, il governo ha di fatto instaurato uno stato di eccezione.

Il Vicepresidente catalano Oriol Junqueras ha denunciato:

Queste sono cose che non succedono in nessuna democrazia occidentale. Ci sono arresti in strada senza mandati d’arresto.

Il Premier spagnolo Mariano Rajoy ribatte che la risposta ai moti indipendentisti catalani “non può essere diversa da quella decisa“. “A nessuno piace questa situazione, e a me neppure” ha aggiunto, chiedendo ai secessionisti di fare un passo indietro e di rispettare la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il referendum del 1 ottobre.

Nel frattempo, due navi dell’italiana Grandi Navi Veloci, sono state noleggiate dal Governo spagnolo per ospitare e garantire la sicurezza di agenti della Guardia Civil presso il porto di Barcellona. I due traghetti posso ospitare in totale 4.500 persone circa.

Davide Cocconi

Exit mobile version