Ad un passo dalle elezioni europee è scontro tra Zingaretti e Di Maio sulla questione lavoro e salario minimo.
Dopo la disputa sulla TAV si riapre lo scontro tra Zingaretti e Di Maio, questa volta oggetto della disputa è il salario minimo, in attesa della riunione del tavolo tecnico fra sindacati e Governo. Il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, si è espresso a tal riguardo nella giornata di ieri. A Napoli per inaugurare la campagna per le prossime europee ha rilanciato la priorità dei democratici sulla questione lavoro.
Su Facebook riprende quando detto in piazza: “La prima cosa da fare in Italia è aumentare i salari delle persone perché le famiglie non ce la fanno più”.
Attacco al Governo
Parole molto dure quelle utilizzate da Nicola Zingaretti nei confronti dei vertici del governo gialloverde, Salvini e Di Maio.
Hanno la maggioranza dei parlamentari, ma la loro incapacità di attuare provvedimenti concreti per lo sviluppo del Paese è impressionate.
Il nuovo Segretario del Partito Democratico è partito con il piede di guerra e ritiene che sia il momento di “Voltare pagina e creare lavoro giusto”. Una posizione la sua in linea con la minoranza ex renziana, che ha reagito con ardore alla provocazione di Di Maio a Varsavia. Il Vice Premier all’ambasciata italiana di Varsavia ha ribadito i cinque punti programmatici presentati alla Lega e facenti parte del Contratto di Governo; e ha poi lanciato una frecciatina ai colleghi Democratici: “Se il PD vorrà votare queste proposte avrà l’occasione di redimersi“.
All’ironico appello ha risposto solo Graziano Delrio, che nei giorni scorsi ha prospettato un’intesa con il M5S. Non è dello stesso avviso Zingaretti, che ritiene l’azione di Delrio “Una tempesta in un bicchiere d’acqua”. Continuando poi il suo attacco al governo gialloverde afferma: “Il Governo ancora oggi non ha fatto niente per i lavoratori, litiga su tutto, stanno giocando sulla pelle degli Italiani”.
La controproposta Democratica
Il partito Democratico non arretra di un passo: hanno infatti presentato una controposta sul salario minimo. Dopo aver ascoltato sindacati e associazioni d’imprese sono giunti a un nuovo disegno di legge.
Il testo del PD ribalta la posizione della proposta gialloverde, a partire dal salario minimo: i grillini hanno proposto un salario minimo generale e per legge di 9€ lordi all’ora. Nella proposta Democratica è stabilito un meccanismo secondo cui assumeranno valore legale i minimi dei contratti collettivi nazionali, firmati dalle organizzazioni più rappresentative. Con questo sistema saranno le stesse parti sociali a definire il salario minimo legale e residuale, che si applica ai lavoratori non coperti dalla contrattazione nazionale.
Lo scontro tra Zingaretti e Di Maio si sposta quindi in sede di Governo, dove le due proposte di legge saranno messe al vaglio nei prossimi giorni.
Emanuela Ceccarelli