Si torna a parlare di salario minimo. Una tarantella che si ripresenta periodicamente e che poi non porta a niente. Intanto una cosa è certa: i prezzi sono sempre più alti e gli stipendi (quando ci sono) sempre più insufficienti.
Il dibattito internazionale sul salario minimo garantito
Il Consiglio dell’Unione Europea, il Parlamento e la Commissione europea hanno raggiunto un accordo su una direttiva che consiglia (ma non impone) un salario minimo nei paesi dell’Unione. Questa decisione riavviva un dibattito che si ripresenta periodicamente e altrettanto puntualmente non porta a nulla.
Il salario minimo consisterebbe in una soglia minima decisa su base oraria o mensile, garantita ai lavoratori senza possibilità di riduzione attraverso accordi collettivi. Parliamo quindi di un limite di retribuzione sotto al quale il datore di lavoro non può scendere senza violare la legge.
Il lavoro in Italia e l’aumento dei prezzi
Mentre le parti interessate continuano a discuterne, da anni gli italiani continuano a lavorare con stipendi che ledono la dignità del lavoro e del lavoratore stesso. Stage gratuiti, contratti che non danno garanzie e tanto tanto lavoro sottopagato.
Mentre il lavoratore guadagna cifre sempre più basse assistiamo però ad un vertiginoso aumento dei prezzi. Evitando di elencare dati e numeri è molto più rispettoso fare esempi concreti.
Con uno stipendio medio non si riesce neanche a pagare un affitto e quando qualche fortunato non ha il problema della casa si presentano tutti gli altri. Chi spiega a una famiglia monoredditto che un taglio di capelli per uomo arriva a costare 40 euro? E come può essere accettabile pagare 7 euro un chilo di albicocche? Se una Risonanza Magnetica urgente non è disponibile per un anno ma a pagamento si può magicamente fare subito, come fa un operaio a pagare 500 euro? Dobbiamo davvero scegliere se curarci o mangiare?
Questa situazione non è accettabile e questi esempi, volutamente concreti, servono a far capire che chi può deve intervenire per mettere un freno all’aumento eccessivo del costo della vita.
Esiste un colpevole?
Ma siamo davvero sicuri che i prezzi fuori controllo siano davvero solo una colpa del Covid o della Guerra? Con questa scusa qualcuno ci guadagna?
Se alcune attività devono recuperare i mesi di chiusura, altre non hanno mai abbassato le saracinesche. Chi controlla tutto questo?
Un produttore di frutta continua a guadagnare una miseria eppure sugli scaffali dei supermercati sembra di stare in gioielleria. Sarebbe interessante capire chi fa salire così il prezzo e la sensazione è che non si tratti solo del commerciante al dettaglio.
Il redditto di cittadinanza merita una riflessione a parte ma è chiaro che un salario minimo andrebbe garantito. Questo infatti eviterebbe lo sfruttamento dei lavoratori da parte dei soliti noti che approfittano della situazione, magari lamentandosi in tv delle tasse dopo aver spostato la residenza a Monte Carlo.
Se non risolveranno almeno in parte questa situazione ci evitino almeno le chiacchiere sulle poche nascite e sulla morte di intere comunità. Una generazione intera non può permettersi di avere figli perché viene ancora aiutata economicamente da genitori e nonni.
La misura è colma.