In Bolivia, il Salar De Uyuni è il deserto di sale più grande al mondo. È situato all’estremo sud del Paese quasi al confine con il Cile, dove si ergono maestose cime vulcaniche.
Dal momento che siamo costretti a rimanere in casa, nulla ci vieta di viaggiare con la mente e immaginare di ritrovarsi in qualsiasi luogo sulla Terra.
Il Salar De Uyuni occupa 12.000 km² di superficie a 3.500 metri sul livello del mare. Più o meno, per capirci, la sua grandezza è come quella dell’Abruzzo. Immaginate l’intera regione italiana ricoperta di sale, uno spettacolo mozzafiato! Così il Salar De Uyuni si presenta ai suoi visitatori.
Il deserto, circa 40 mila anni fa, faceva parte di un lago preistorico che, quando si è prosciugato, ha formato i due attuali laghi Poopò e Uru Uru e i due deserti il Salar de Coimpassa e il gigantesco Salar De Uyuni.
Al suo interno l’ecosistema è particolare, tanto che non compare alcuna forma di vita.
Grazie al suo suggestivo paesaggio, nel corso dei secoli si sono create delle leggende intorno alla sua formazione tramandate di generazione in generazione.
Le più note hanno per protagonista una donna, Tunupa.
Nella prima leggenda si giustifica la creazione della valle di sale con le lacrime della meravigliosa fanciulla Tunupa. Infatti si racconta che la ragazza scoppia a piangere disperatamente dopo essersi accorta del rapimento della propria bambina per mano delle donne del villaggio, gelose della sua bellezza.
Nella seconda storia i protagonisti sono la coppia di giganti Kusku e Tunupa. La donna viene a scoprire il tradimento del marito e per la delusione piange ininterrottamente riempiendo la distesa con le sue lacrime che si trasformano in chicchi di sale.
Un altro racconto frutto degli Inca, narra che all’interno del Salar de Uyuni ci sono i cosiddetti Ojos del Salar (occhi del deserto salato), ossia delle pozze impossibili da vedere a occhio nudo a causa del forte riflesso. Tanto che al tempo inghiottivano intere carovane.
Tali racconti sono frutto della popolazione circostante che per lungo tempo ha cercato di dare una spiegazione a quel luogo incredibile.
È innegabile che la vista di quella distesa argentea è assolutamente unica. Tanto che il deserto è chiamato lago d’argento in quanto, durante la stagione delle piogge, assume un fascino particolare, trasformando l’immensa valle in uno specchio.
In questo periodo i bianchissimi chicchi di sale riflettono i vari mutamenti climatici, proiettando tutto ciò che avviene in cielo e creando delle immagini oniriche surreali.
Inoltre l’effetto ottico è talmente strabiliante che è quasi impossibile vedere la linea dell’orizzonte, sembra che il cielo e la terra siano un tutt’uno. Non esistono confini.
Inoltrandosi all’interno del deserto, si trova la Isla de Pescado, chiamata così per la sua somiglianza a un pesce. Camminando ancora si incontra il Sol De Manan, un insieme di pozze di fango bollente e geyser con fumarole sulfuree. Più in basso, invece, si trovano le Termas De Polques, delle sorgenti termali perfette per un bagno rilassante!
Tutto questo è visitabile attraverso dei tour organizzati, infatti è altamente sconsigliato girare per la valle da soli e senza guida.
Dunque un luogo misterioso dalle mille sorprese che di certo si merita di essere visitato, magari dopo questo tragico momento, e fatto conoscere il più possibile.
Laura D’Arpa