L’attaccante del Liverpool Mohamed Salah è entrato nella storia del suo paese, l’Egitto. La sua vita sarà parte dei libri di scuola. Le accuse del passato all’attaccante però tornano a fare capolino
E’ il miglior giocatore della storia del calcio egiziano. Secondo nella classifica di marcatori della sua nazionale. Ha fatto innamorare i tifosi di Chelsea, Fiorentina, Roma. Ha vinto tutto, e anche di più con la maglia del Liverpool. Ha segnato oltre trecento gol in carriera. Adesso Mohamed Salah, Mo, per i suoi tanti tifosi, è nella storia…letteralmente. La biografia del calciatore e il suo esempio saranno infatti nei libri di scuola dei bambini egiziani, come riporta il Times. Dagli esordi nell’ Al-Mokawloon sino ai vertici del calcio mondiale, la sua storia è esempio di come da una piccola cittadina egiziana (Salah è nato a Basyoun) si possa arrivare in cima.
Sarà divisa in due parti. La prima, che ne ripercorrerà la gesta sul campo, sarà studiata dagli studenti della scuola primaria, mentre i piccoli della scuola secondaria impareranno nei loro libri dell’impegno civile e delle iniziative di beneficienza del calciatore, che lo hanno fatto spesso apprezzare anche fuori dal rettangolo di gioco. Ma non sarebbe tutto oro quello che luccica.
Non esente da critiche…
Nonostante le tanti lodi ricevute dentro e fuori dal campo, di Salah in questi anni si è parlato nelle cronache anche per alcuni sospetti atteggiamenti non certo meritevoli di menzioni in libri scolastici o di esempio per future generazioni. Dalle scaramucce di campo, con rimproveri di comportamento antisportivo (“si tuffa sempre” è la lamentela frequente dei tifosi e giocatori avversari), sino alle ben più serie e condannabili accuse di razzismo e antisemitismo fuori dal terreno verde.
Il giocatore, stando alle cronache, ha minacciato di andarsene da Liverpool perché la società stava pensando di acquistare un calciatore israeliano. Ancora prima, ai tempi in cui giocava nel Basilea, Salah avrebbe rifiutato di stringere la mano ai calciatori del Maccabi Tel Aviv. Quanto alle accuse di aver detto di “non voler vedere sventolare la bandiera sionista” in Champions League, fu lo stesso Salah a smentire le dichiarazioni al tempo del suo arrivo alla Fiorentina, ma le accuse di razzismo sono comunque una macchia che pur con tutti i successi non è riuscito a cancellare agli occhi dei più informati. Come poco apprezzata è stata la foto che ha visto l’attaccante ritratto insieme a Razman Kadyrov, governatore ceceno. Accuse che si scrivono tra le righe di quei libri di scuola, un dubbio troppo pesante che Salah si porta dietro sino ad oggi.