Cos’è il Safer Internet Day
Il web è ricco di insidie. Perciò nel 2004 è stato istituito il Safer Internet Day, una giornata dedicata alla sicurezza informatica, per sensibilizzare sui problemi della rete. Una situazione da non sottovalutare visto che 39.21 milioni di Italiani si sono connessi a Internet nel 2017. Oltre la metà, il 52%, utilizza i social media. I primi che vanno difesi sono ovviamente i bambini e gli adolescenti, i cosiddetti “nativi digitali”.
Lo slogan scelto per quest’anno è “Create, Connect and Share Respect. A better internet starts with you“ (Crea, connetti e condividi il rispetto: un’internet migliore comincia con te) : ognuno è responsabile dei contenuti presenti sul web.
Il Cyberbullismo
Non è un caso che il Safer Internet Day cada il 6 febbraio, un giorno prima della Seconda Giornata nazionale contro bullismo e del cyberbullismo. Secondo una ricerca del Telefono Azzurro, oltre la metà dei ragazzi ha subito qualche episodio di violenza online. Il forte che cerca di umiliare il debole è sempre esistito, ma con la tecnologia questo fenomeno è peggiorato, portando addirittura dei giovanissimi al suicidio. Solo una vittima su 10 denuncia, quasi la metà pensa al suicidio. Conosciamo quindi solo una minima parte della vastità del problema.
Una ricerca condotta da Telefono Azzurro e Doxa Kids (2015) ha evidenziato che, tra gli adolescenti dai 12 ai 18 anni, uno su tre ha trovato online proprie foto non autorizzate e uno su cinque ha trovato foto imbarazzanti; uno su sette ha trovato propri video non autorizzati, e per uno su dieci si trattava di materiali imbarazzanti. Un adolescente su dieci ha ammesso di aver diffuso informazioni che umiliano qualcuno.
Come ha evidenziato Save the Children nel report “Che genere di tecnologie? Ragazze e digitale tra opportunità e rischi“, realizzato insieme all’Istat, i primi accessi avvengono in età sempre più tenera. Nella fascia 6-10 anni i bambini usano la connessione da casa nel 54% dei casi, le bambine nel 53%, percentuale che sale con il crescere dell’età, per aver il suo massimo tra i 15 e i 17 anni, con rispettivamente il 93,5% delle ragazze e il 94,2% dei ragazzi connessi.
Essere connessi significa essere quotidianamente a contatto con la violenza. Sempre più persone, facendosi forza nell’anonimato, si divertono a insultare gli altri, pensando che sul web sia tutto concesso. Quel che è peggio è che tutto questo diventa la normalità: dire alla propria compagna di classe “Non meriti di vivere” è allora una semplice ragazzata.
Gli hacker e la politica
Il Safer Internet Day riguarda anche la politica. Da anni si sente parlare della possibilità di votare online, come se ciò fosse la risposta all’astensionismo che continua ad aumentare. Invece di domandarsi perché sempre meno persone si fidano dei politici, si crede che il problema sia la mancata voglia di andare al seggio elettorale. Purtroppo però, come ha dimostrato il referendum per l’autonomia della Lombardia, il pericolo di non riuscire a proteggere dati sensibili è sempre in agguato. Senza considerare i problemi tecnici: così l’esperimento del voto elettronico si è dimostrato un fallimento. Peccato che sia costato 50 milioni di euro.
Ancora più all’ordine del giorno sono i problemi vissuti dai 5 stelle: è proprio di oggi la notizia dell’individuazione del presunto hacker di Rousseau. La scorsa estate aveva dimostrato la vulnerabilità della piattaforma: a rischio nomi, mail, donazioni e soprattutto i dati delle votazioni online.
Se si parla di politica e di web non si possono non citare le fake news, ormai parola chiave di questa campagna elettorale. Creare contenuti falsi è facilissimo: una volta messo in rete basta poco perché qualche credulone indignato abbocchi e diffonda a macchia d’olio la bufala.
Come difendersi
Paradossalmente è la stessa rete a offrire i mezzi per difendersi da essa. Due ottimi siti sono quello ufficiale del Safer Internet Day e quello del Safer Internet Centre in Italia, un progetto coordinato dal MIUR sul quale è possibile trovare tante informazioni ed attività per ragazzi, docenti, genitori e non solo.
Camilla Gaggero