L’Economist ha pubblicato il nuovo Safe Cities Index, il rapporto sulla sicurezza delle maggiori aree urbane mondiali. Secondo i dati raccolti la città più sicura al mondo è Copenaghen, seguita da Toronto e Singapore. Le uniche due città ad apparire nell’indice sono Milano e Roma, rispettivamente in 27esima e 29esima posizione. Per stilare questa classifica, ormai alla quarta edizione, si è tenuto conto di 72 parametri, racchiusi in 5 macrocategorie.
I dati del Safe Cities Index
Il tema della sicurezza, specialmente nelle grandi città, è un tema particolarmente sentito. Si parla spesso di microcriminalità in aumento, di giunte comunali incapaci di provvedere alla sicurezza dei propri cittadini, di criminalità percepita e di tutta una serie di argomenti correlati. Ma esistono dei dati che possono fare chiarezza? Si può misurare la sicurezza di un’area urbana e, di conseguenza, stabilire quale sia la città più sicura del mondo? Il Safe Cities Index dice di sì.
Il Safe Cities Index (SCI) è un rapporto stilato dall’Economist, il settimanale britannico, che riporta la sicurezza delle città mondiali. L’indice, che esce ogni 2 anni, consiste in 76 indicatori, suddivisi in 5 macrocategorie; essendo un rapporto così completo e minuzioso, il SCI copre 60 tra le maggiori aree urbane. Il rapporto pubblicato qualche giorno fa si riferisce al 2021 e classifica le varie aree secondo queste 5 macrocategorie della sicurezza: personale, infrastrutture, salute, digitale e ambientale.
Ne emerge che la città più sicura al mondo nel 2021 è Copenaghen. La capitale danese si aggiudica questo primato totalizzando, in una scala da 0 a 100, 82,4 punti. In seconda posizione troviamo Toronto, con 82,2 punti, e al terzo posto Singapore, con 80.7 punti. Le uniche due città italiane presenti sono Milano e Roma, ferme alle posizioni 27 e 29. Milano però nella classifica parziale relativa alla sicurezza ambientale è in 5° posizione.
In linea generale le città che hanno ottenuto i punteggi più alti sono quelle appartenenti all’area Asia-Pacifico (Singapore, Tokyo, Hong Kong, nelle prime 8), mentre quelle con punteggi più bassi sono generalmente situate in Medio Oriente. L’ultimo posto della classifica è occupata da Yangon, che ha ottenuto solo 39,5 punti (penalizzata dalla scarsa digitalizzazione, a favore del Cairo, Lagos e Caracas).
I parametri del SCI sono stati riconsiderati e modificati soprattutto in seguito alla pandemia Covid-19, dando maggior risalto alla salute e al benessere dei cittadini, facendo di conseguenza aumentare l’importanza delle categorie sicurezza ambientale e sicurezza sanitaria. L’Economist ha inoltre sottolineato che la pandemia ha impattato molto anche sulla sicurezza digitale: con lo sviluppo del lavoro da remoto e della digitalizzazione non poteva che essere altrimenti.
Copenaghen, la città più sicura
La capitale danese è la città più sicura in assoluto. Secondo i parametri presi in considerazione dal Safe Cities Index Copenaghen eccelle nel settore delle infrastrutture, in sicurezza personale e sicurezza ambientale. In termini di quest’ultima risulta la città che più di tutte le altre è riuscita a migliorare dal SCI precedente.
Ciò che le ha permesso però di diventare la città più sicura è stato il basso di criminalità. Copenaghen ha infatti il tasso di criminalità più basso del mondo, ed è da oltre dieci anni ai minimi storici. La nuova città più sicura al mondo può contare anche su una grande coesione sociale e su un divario di ricchezza relativamente stretta. Oltre a tutto questo, la capitale danese mira a diventare, entro il 2025, la prima capitale al mondo a 0 emissioni.
Per quanto riguarda Roma e Milano, la situazione in termini di sicurezza sanitaria non è ottimale: la capitale e 37esima mentre la città della Madonnina occupa la 44esima. Molto bassi anche gli investimenti nella sostenibilità e sicurezza digitale, decisamente non al passo con le città in testa alla classifica.
Il quadro offerto dal SCI per le città italiane non è drammatico, ma mostra senza ombra di dubbio alcuni settori che andrebbero migliorati e su cui si dovrebbe investire fortemente. Lavorando si può colmare il gap e risalire in classifica, diventando città più sicure, sotto tutti i punti di vista.