Il giorno dopo aver analizzati ed eliminati vari account su Facebook per influenzare il voto delle elezioni americane, ecco che si apre un nuovo capitolo sullo scandalo “RussiaGate”: è stata scoperta una rete di propaganda su Twitter per manipolare l’opinione pubblica in Italia e favorire gli schieramenti di Lega e Movimento 5 Stelle, attuali forze politiche al comando del governo.
A scoprire la rete di tweet sono stati due professori della Clemson University: Darren Linvill e Patrick Warren: si quantificano 2.973.371 di tweet da 2848 account sul social, tutti associati all’Internet Research Agency, l’organizzazione russa nota come “fabbrica di troll” ritenuta vicina al Cremlino e al presidente russo Vladimir Putin, diventata ormai la principale indiziata del “RussiaGate” per manipolare l’opinione pubblica dei maggiori Paesi occidentali. I dati sono stati raccolti e pubblicati sul sito americano di statistica Fivethirtyeight.com. Secondo l’inchiesta fatta venivano creati da uno staff formato da 400 dipendenti tweet di notizie fake e venivano rilanciati con una serie di retweet su altri profili, ovviamente anch’essi fake, noti per sostenere appunto Lega e Movimento 5 Stelle. Gli account più noti sono “Elena07617349”, “NoemijBra”, “belkastrelka” e “lorenafa” , ad oggi inesistenti, noti per diffondere fake news contro Obama, Renzi, il Partito Democratico e temi legati all’immigrazione. Tra queste si è scoperto il legame tra l’agenzia russa e la fake news ai danni dell’ ex Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, in cui divenne virale la bufala sul figlio che tramite un post insultava pubblicamente tutti gli italiani, al tempo analizzata dal noto debunker David Puente.
E’ evidente che bisogna trovare un argine al fenomeno delle bufale. La Polizia Postale ha da tempo messo in piedi un sistema di controllo, che però ha portato solo a individuare situazioni marginali, mentre sui maggiori social network si moltiplicano le segnalazioni sul lavoro sospetto di gruppi, pagine e profili.
Comunque nulla può far pensare che sia la Lega che il Movimento 5 Stelle abbiano legami con la Internet Research Agency, né che abbiamo cercato e concordato alcuna strategia con essa
Gianluca Simone