Russia, aumentano le retate nei locali lgbtq+ e arresti

Comunità LGBTQ+ illegale in Russia. Raid nei locali lgbtq+

A Mosca si è intensificata la repressione contro la comunità LGBT+: incursioni della polizia in locali lgbtq+, specialmente quelli notturni, e l’arresto del direttore di un’agenzia di viaggi gay sono tra le ultime azioni intraprese per applicare le leggi contro la “propaganda LGBT”. Questa offensiva coincide con l’anniversario del divieto imposto al “movimento internazionale LGBT” dalla Corte Suprema russa, in un clima di crescente oppressione.

Locali lgbtq+: un clima sempre più oppressivo

La polizia di Mosca ha condotto una serie di incursioni nei locali lgbtq+, sia diurni che notturni, frequentati dalla comunità LGBT+ e arrestato il direttore di un’agenzia di viaggi gay. Queste azioni, riportano i media ufficiali russi, sono state effettuate in applicazione delle leggi contro la “propaganda LGBT”, introdotte per reprimere il supporto ai cosiddetti valori sessuali non tradizionali.

Le operazioni di retate nei locali lgbtq+ coincidono con il primo anniversario del divieto imposto dalla Corte Suprema al movimento internazionale LGBT, una misura che ha inasprito ulteriormente la già grave repressione contro questa comunità.

Retate nei locali lgbtq+ della capitale

Durante la notte, le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in tre noti locali della capitale russa: il club Arma, famoso per la sua scena artistica e musicale, il Mono, uno dei bar più frequentati dalla comunità gay, e il nightclub Inferno Night, situato in via Skladochnaya. Video diffusi sui social mostrano i frequentatori costretti a sedersi a terra, mentre la polizia antisommossa, armata e in tenuta pesante, urlava ordini.



Queste retate nei locali lgbtq+ sono stati giustificati dalle autorità come parte delle operazioni volte a combattere la presunta propaganda LGBT. Secondo l’agenzia statale Tass, i locali erano sospettati di promuovere attivamente l’ideologia del movimento vietato.

L’arresto del direttore di un’agenzia di viaggi gay

Oltre ai raid della polizia russa nei locali lgbtq+ della Capitale, tra gli arrestati figura il direttore dell’agenzia Men Travel, specializzata in vacanze per uomini gay. L’uomo, di 48 anni, è accusato di aver organizzato un viaggio per le festività di Capodanno destinato a membri della comunità LGBT+, una pratica che secondo le autorità violerebbe le rigide leggi contro la propaganda di valori non tradizionali.

Il caso è stato descritto dalle forze dell’ordine come un esempio emblematico delle attività da reprimere nell’ambito della nuova linea conservatrice del Cremlino.

Un’escalation di repressione

Negli ultimi anni, il governo russo ha intensificato la sua retorica contro le persone appartenenti alla comunità lgbtq+ e le libere soggettività, inquadrando il tema come parte del conflitto ideologico con l’Occidente. Questa narrativa, strettamente legata alla propaganda del Cremlino, ha contribuito a una crescente marginalizzazione della comunità LGBT.

Secondo i gruppi per i diritti umani, la repressione ha raggiunto livelli senza precedenti: arresti di attivisti, chiusura di organizzazioni e persecuzioni legali sono diventati strumenti frequenti per silenziare il dissenso e promuovere una visione unilaterale della società.

La risposta delle organizzazioni per i diritti umani

Un portavoce di un’associazione per i diritti LGBT in Russia ha descritto questa ondata di repressione come “un attacco senza precedenti contro le minoranze sessuali”. Le autorità stanno sfruttando ogni strumento legale per intimidire e punire chiunque si opponga alla narrativa dominante. L’intensificazione di queste misure ha generato un clima di paura che rischia di isolare ulteriormente una comunità già profondamente emarginata.

La strategia del Cremlino e il futuro della comunità LGBT

Le azioni contro la comunità LGBT si inseriscono in una più ampia strategia del Cremlino, che cerca di rafforzare la retorica conservatrice per consolidare il consenso interno. Le minoranze sessuali, percepite come simbolo di un’influenza occidentale da combattere, sono diventate il bersaglio principale di una propaganda mirata.

Gli sviluppi futuri dipenderanno dalla capacità delle organizzazioni per i diritti umani di mantenere alta l’attenzione internazionale su queste violazioni, contrastando una narrazione che mira a ridurre al silenzio chi lotta per l’uguaglianza e la libertà.

Lucrezia Agliani

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