Russia ed Iran firmano l’accordo per il nuovo collegamento ferroviario Resht-Astara

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La Russia e l’Iran hanno stipulato un accordo per la creazione del nuovo collegamento ferroviario Resht-Astara, che sarà lun circa 164 km e aumenterà l’efficienza economica della rotta transcaspica. Questo è quanto riferisce l’agenzia di stampa russa “Ria Novosti”

Il nuovo collegamento ferroviario Resht-Astara

Il 17 maggio nella provincia iraniana di Gilan è stato firmato un contratto dal ministro dei Trasporti russo, Vitalij Savelyev, e dal ministro delle Strade e dello sviluppo urbano iraniano, Mehrdad Bazrpash, che stipula l’accordo per la creazione del nuovo collegamento ferroviario Resht-Astara lungo circa 164 km per aumentare l’efficienza economica della rotta transcaspica. La nuova tratta ferroviaria, la quale secondo l’accordo dovrebbe essere completata entro tre anni, è vista infatti come un importante mezzo per il collegamento delle sezioni di corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud (Instc), la quale unirà India, Iran, Russia, Azerbaigian ed altri Paesi non solo attraverso la linea ferroviaria, ma anche via mare, aspetto che fa ottenere a questo progetto un grande potenziale per poter diventare la principale rotta commerciale globale. Essa è il collegamento mancante nel panorama delle sezioni dell’International North-South Transport Corridor, delle quali il collegamento tra Iran e Azerbaigian è stato inaugurato nel 2018 e quello tra Resht e Qazvin è stato invece realizzato il 6 marzo 2019. Questo corridoio mancante “ha un enorme potenziale per creare entrate sostenibili che possono competere con le nostre esportazioni di petrolio”, come ha affermato Mohammed Jamshidi, vice capo di gabinetto per gli affari politici del presidente iraniano. Risulta chiaro dunque che Russia ed Iran condividono l’obiettivo comune di avere un corridoio commerciale a prova di sanzioni.

Un altro esempio della “railway diplomacy”

Vlamidir Putin, il quale ha partecipato alla cerimonia in videoconferenza, ha infatti affermato che: “La nostra interazione di successo su questo progetto così importante riflette l’alto livello e il carattere fruttifero dei rapporti, a vantaggio delle relazioni russo-iraniane”. Ci troviamo infatti davanti ad un altro esempio concreto della “railway diplomacy”, concetto che vede i collegamenti ferroviari non solo come legami fisici tra stati ma soprattutto come binari che hanno la capacità di rafforzare le relazioni internazionali. Putin ha poi sottolineato come il nuovo collegamento ferroviario Resht-Astara “aiuterà a diversificare significativamente i flussi di traffico globali” e darà un “contributo pratico tangibile” per garantire la sicurezza alimentare globale, evidenziando come essa ridurrà il tempo di transito delle merci da San Pietroburgo a Mumbai da 45 a 10 giorni. Il Presidente Cremlino ha inoltre spiegato che:

“La nuova linea ferroviaria è destinata a essere utilizzata anche per il trasporto di cibo e altri prodotti del complesso agroindustriale, che sarà destinato sia ai consumatori in Iran che ai Paesi del Golfo persico e dell’Africa”.

Stati Uniti: l’ostacolo primario

A finanziare la progettazione, la costruzione e la fornitura di beni e servizi riguardanti la nuova sezione ferroviaria saranno Teheran e Mosca insieme, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa “Tass”. Secondo il giornale iraniano “Financial Tribune” inoltre, l’ostacolo principale del progetto, in termini di costruzione e attuazione è stato proprio il finanziamento. Ostacolo legato essenzialmente alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran. Inizialmente, infatti, Iran ed Azerbaigian si erano accordate per fornire 500 milioni di dollari ciascuna per la costruzione della ferrovia Resht-Astara. Somma che, secondo un accordo con la Banca Internazionale firmato nel 2016, l’Iran avrebbe dovuto ottenere grazie ad un prestito proprio per questo scopo. Accordo e prestito che non hanno mai avuto luogo perché, come spiega il vicedirettore delle Ferrovie russe, bloccati a causa delle «pesanti sanzioni statunitensi sulla rete bancaria iraniana». Il governo di Teheran ha dunque dovuto cercare altri finanziatori, soprattutto anche a seguito del recente inasprimento delle relazioni tra Iran e Azerbaigian.

Un progetto da 1,6 miliardi di dollari

Un altro ostacolo per la costruzione della nuova linea ferroviaria è costituito inoltre da delle fattorie, le quali si estendono lungo circa il 50% del percorso della ferrovia Resht-Astara. Queste fattorie, come suggerito da Kheirollah Khademi, amministratore delegato della Società per la costruzione e lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto, costituiscono “un ostacolo significativo per il completamento del progetto” e per questo il piano è quello di “acquistare queste fattorie e poi costruire dei ponti per preservare la natura”.  Khademi ha poi aggiunto: “Finora abbiamo progettato ponti lungo 52 chilometri del percorso”.  In riferimento alla costruzione, lo scorso marzo il vicedirettore delle Ferrovie russe Sergey Pavlov, aveva riferito che “Sono state condotte trattative, anche ai massimi livelli, e si è deciso di costruire un tratto della linea Resht-Astara a scartamento combinato. In altre parole, si prevede di posare sia rotaie da 1435 mm, lo standard attuale in Iran, sia rotaie da 1520 mm, lo scartamento russo. Inizialmente, però, verranno posate rotaie da 1435 mm per utilizzare le infrastrutture esistenti e procedere il più rapidamente possibile”. Pavlov ha inoltre fatto riferimento al costo del progetto, dichiarando che: “il calcolo approssimativo attualmente previsto è di 1,6 miliardi di dollari”.

Simone Acquaviva

 

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