Quanto può costare una melanzana?
Circa venti centesimi sono costati a un uomo nove anni della sua vita, oltre che migliaia di euro allo Stato. Tutto ha avuto inizio nel 2009 quando un uomo di 40 anni di Carmiano, in provincia di Lecce, si è accostato con la macchina a un orto sulla strada, lasciando lo sportello del portabagagli aperto. L’intenzione forse era quella di rubare un carico di ortaggi, ma, sorpreso da dei carabinieri di passaggio, aveva sottratto solo una melanzana.
Un piccolo furto, con ogni probabilità dettato dalle difficoltà economiche, eppure non è apparso subito così evidente. A causa di quella melanzana l’uomo è stato sottoposto a un’inchiesta e a tre gradi di giudizio . Il tutto alle spese dello stato visto che lui non aveva i soldi necessari per pagare l’avvocato. Nonostante ciò lo stato di necessità non è apparsa una giustificazione sufficiente, perché l’uomo era già stato condannato per furto prima del 2000. Perciò la Corte di Appello di Lecce lo aveva condannato a cinque mesi di reclusione.
Il difensore del ladro della melanzana ha fatto ricorso contro la sentenza d’Appello. Non è giunto a un’assoluzione, bensì a una riduzione della pena, in quanto l’accusa di furto era stata derubricata in tentato furto.
Finalmente giustizia
Soltanto in Cassazione l’uomo è stato assolto per la “particolare tenuità” del furto, mentre la Corte d’appello di Lecce sarebbe “incorsa in un’evidente svista“. Secondo i giudici l’uomo
aveva certamente agito per soddisfare un bisogno alimentare della propria famiglia. Contrariamente a quanto rilevato dai giudici di merito, secondo cui il ricorrente non aveva dimostrato di versare in stato di indigenza, i presupposti della causa di giustificazione emergevano, avendo l’imputato cercato di rubare un solo ortaggio e non altra parte del potenziale raccolto.
Il precedente reato del 2000 non sarebbe stata una ragione sufficiente per condannarlo, perché, ricordano i giudici della Cassazione, solo per chi è delinquente abituale può escludersi l’applicabilità della “particolare tenuità del fatto”. Quindi non per chi è recidivo come nel suo caso.
In conclusione, la sentenza riporta che non vi siano ragioni per non ritenere il tentato furto di una melanzana un fatto di tale poco conto da non dovere essere punito con una condanna.
Camilla Gaggero