La Romania è allacciata all’Italia da una lunga storia di relazioni culturali, sociali ed economiche, ma risente ancora della fama negativa del passato e il più delle volte è ritenuta pericolosa. Al contrario è oggi una meta suggestiva e sorprendente da visitare, che propone di scoprire il volto multiculturale viaggiando attraverso il suo magnifico paesaggio naturale.
Un viaggio in Romania rappresenta la possibilità di poter ammirare la bellezza di un paese ancora immerso nelle sue più antiche tradizioni. Tanto è vero che è stata inserita da Travel Dreams 2016, senza alcun indugio, nella TOP 3. Tuttavia nei riguardi della Romania aleggia ancora una modesta dose di inettitudine mista a snobismo. L’unico vantaggio, nell’essere poco gettonata, è che non si rischia di incappare in itinerari troppo turistici, e affollati. Certo lo sviluppo del settore turistico porterebbe non pochi benefici al paese, un paese sulla cui immagine si tende a non investire un granché.
Spesso nell’immaginazione di una molteplicità di individui la Romania porta a idealizzare una superficie di call center. Di ecometrie sovietiche, di cittadini che compiono crimini vari, ecc.. Ma è soltanto un’ambientazione che differisce dalla realtà oggettiva, non è nulla di tutto questo. Tra l’altro, attualmente, la sua economia cresce notevolmente. E’ sopra la media europea, merito anche del sistema educativo eccellente, impronta dell’epoca comunista.
La Romania offre un viaggio davvero unico, tra città storiche e meravigliose valli, tra castelli e monasteri. Unici nelle alte montagne, fra i villaggi delle Gole di Bicaz, i pesaggi di Remetea e i vigneti di Panciu. Sta di fatto che non sarà un semplice viaggio all’esplorazione di una città.
Tanti i buoni motivi per visitare la Romania
Dagli enormi cartelloni di benvenuto ai piccoli villaggi fiabeschi, con uno stile sgargiante, in tutte le cose, vi sono tanti buoni motivi per visitare la Romania. E, il miglior modo è senz’altro un road trip. Data la scarsità delle autostrade, ci si muove, quasi esclusivamente, sulle strade statali. Un percorso che connette ad una realtà non più appartenente ai paesi dell’Europa Occidentale. Dalla città di Sighisoara – dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco – ai vulcani di fango Buzău. Dal Mar Nero al Massiccio Bucegi dei Monti Bucegi, ammirando le bellezze architettoniche di città ricche di storia e cultura. Dove alcune di esse, di origini medievali, si fondono tra la cultura sassone e quella ungherese.
Elemento di spicco attraverso un viaggio in Romania sono senza dubbio i paesaggi, uno tra cui è tra i Monti Fagaras. Una catena montuosa che demarca la regione sassone, parte dei Carpazi Meridionali. Loro caratteristica è il percorso stradale, più alto in Romania. La celebre Transfăgărășan, nata da un progetto di Ceaușescu. Un immenso e straordinario susseguirsi di curve serpentine che attraversano i Carpazi.
Le terre delimitate dall’arco carpatico rappresentano la regione sassone che custodisce meravigliosi villaggi, in cui ci si imbatte in un posto incantevole. Nel XII secolo Re Bela IV di Ungheria, per contrastare le incursioni dei tartari, persuade i Sassoni Tedeschi a insediarsi nella regione. Offrendo loro terre e vantaggi economici. I sassoni (saşi) della Transilvania e gli şvabi del Banato hanno popolato per secoli le suddette terre. Hanno contribuito allo sviluppo socio-economico della regione, edificando una florida micro-società, gelosi delle proprie tradizioni e lingua.
Non va dimenticato che furono oggetto della più grande compravendita di uomini avvenuta nel XX secolo. Mandatari dell’affare furono il Governo della Germania Ovest e quello Comunista Romeno. La Transilvania è patria di centinaia di città e chiese fortificate costruite dai Sassoni dopo l’invasione mongola. Tra le più importanti città ci sono Sighisoara eSibiu, veri tesori architettonici. Le 7 chiese fortificate sassoni registrate dall’Unesco tra i siti Patrimonio dell’Umanità sono: Biertan, Calnic, Prejmer, Viscri, Dârjiu, Saschiz e Valea Viilor.
Insolite bellezze tra vulcani e castelli
Altra caratteristica sono i Vulcani di Fango di Buzău che rappresentano un avvenimento unico. Sono dei piccoli crateri in miniatura da Pâclele che realizzano uno spettacolo mozzafiato. Un luogo unico e spettacolare in Romania, lontani circa 150 km da Bucarest, che purtroppo è poco promosso. I visitatori hanno l’impressione che un pezzo di Marte o di Luna sia stato portato in Romania ai Vulcani di Fango
Vulcani Noroiosi, Buzău. Romania.Si sono formati a causa delle eruzioni di gas e dei movimenti sismici. Spingono attraverso i crateri il fango portato dalle profondità della Terra. La lava è il risultato della disgregazione dell’argilla e dello scisto imbattuta dall’acqua, spinta alla superficie dalla pressione del gas. Altra attrazione da non perdere riguarda i castelli della Romania a partire da quello più noto e suggestivo di Dracula.
Il nome ufficiale è il Castello di Bran sorge a pochi chilometri da Brasov, in Transilvania, su una parete rocciosa all’interno di una malagevole gola. Un altro castello, importante monumento di architettura gotica in Romania, oltre ad essere uno dei più bei manieri medievali d’Europa è il Castello dei Corvino di Hunedoara. Vi sono ancora il Castello di Peles, il Castello di Hunyad, La Fortezza di Fagaras, Il Castello di Iulia Hasdeu, e tanti altri da non perdere.
Romania terra della vite e del vino
La Romania è paese che rappresenta una combinazione armoniosa di bellezze naturali ed attrazioni turistiche. Con la sua interessante storia, la bellezza e le fortezze della Transilvania, le tradizioni conservati e chiese in legno di Maramures. La natura e la spiritualità della Bucovina, l’ospitalità della Moldavia e la natura selvaggia di Delta del Danubio.
Oltretutto la Romania è anche un importante paese europeo produttore di vino. Non a caso, nel Sud-Est del Paese, la provincia di Vrancea elogia la maggiore superficie coltivata a vite della Romania. Si tratta dei famosi vigneti di Panciu. Vrancea vanta anche diversi monasteri ortodossi sia nella zona montana che in quella viticola. Tra essi vi è il Monastero Lepsa, sorge in un paesaggio stupendo. Inoltre ci sono la cascata Putna, le meravigliosi Gole del fiume Tişiţa riserva naturale, lunghe 6-7 km.
Un ricco patrimonio di vigneti a cui è stato dedicato il percorso enoturistico La strada dei vigneti. Un percorso che porta alla scoperta dei più rimarchevoli centri vitivinicoli di Vrancea, Panciu, Cotesti e Obodesti. L’itinerario inizia al confine tra la provincia di Buzau, ricca anch’essa di vigneti, e quella di Vrancea. Si snoda lungo la strada nazionale e la ferrovia che porta verso il Nord del Paese.
Breve storia Romena
La Romania viene definita “La grande sopravvissuta d’Europa”, anch’essa con una storia piuttosto critica. Era un’antica provincia dell’Impero Romano detta La Dacia (in Latino). Raggruppava l’attuale Romania una parte dell’Ungheria e una della Bulgaria. Non a caso vi è il retaggio latino del paese, oltre al nome. Di fatto la lingua rumena, che conosciamo per Dragostea din-tei, si avvicina molto all’italiano, più di altre lingue neolatine.
Puntando lo sguardo sulla stoia recente si evince la lunga dittatura comunista da cui è reduce la Romania, finita poco meno di trent’anni fa. Nel marzo del ’65 Nicolae Ceaușescu diviene il primo segretario del Partito comunista romeno. Stabilisce un regime dittatoriale infernale dove la libertà politica e dei media vengono proibiti. Inoltre stabilisce anche che il feto è prerogativa dell’intera società. Inoltre per favorire i matrimoni stabilisce una tassa sul celibato. Oltre a ciò per estinguere il grosso debito estero, esporta tutto il cibo prodotto nel paese. Lasciando i cittadini privi dei beni di prima necessità.
Stermina circa 8000 villaggi con il programma di sistematizzazione, avanzato come un modo per costruire una Società socialista sviluppata multilateralmente. Ma in realtà rende la vita dei cittadini impossibile, soltanto nell’89 il Paese viene liberato. Oggi la Romania è una Repubblica Semi-presidenziale a cui capo vi è Klaud Iohannis, del Partito Nazionale Liberale.
Lungo la via incantata
La Romania oggi, come in passato, è un ricco e meraviglioso paese da esplorare, una terra della bellezza senza tempo, così come viene anche descritta nel libro di William Blacker . Per la quale sembra essere non la meta di un viaggio, quanto piuttosto uno stato della mente, o degli occhi. Il viaggio di Blacker in Romania si colloca subito dopo la caduta del Muro. Punto di partenza cronologico magistrale per osservare il cambiamento dovuto all’occidentalizzazione che si è verificato negli ultimi decenni.
Blacker ha trascorso diversi anni in Romania tra la zona rurale del Maramures e quella della Transilvania popolata. Per meglio spopolata di Sassoni, cioè coloni tedeschi. Si tratta della narrazione di un viaggio dove racconta delle tradizioni, del ballo indiavolato dell’invirtita, dei costumi tradizionali. Inoltre, lo spopolamento della Transilvania, l’emigrazione in Germania. Con il suo racconto si ha come l’impressione di leggere il diario di un antropologo che coglie in quel gran calderone atavico e magico che è la Romania.
Il titolo del testo viene da un verso di Peter Kavanagh: “Vidi il pericolo, eppure camminai lungo la via incantata, e dissi: che il dolore sia una foglia caduta all’alba del giorno”. Chi arriva qui rimane affascinato delle sue straordinarie meraviglie.
Felicia Bruscino