E’ mistero a Roma sulla morte di un uomo di 40 anni, il cui cadavere è stato rinvenuto stamattina, intorno alle 7, tra i cassonetti della spazzatura di via Ponte Mammolo, vicino alla fermata metro Rebibbia, alla periferia est della Capitale. Un passante, dopo aver visto il corpo a terra, steso su un fianco, ha immediatamente allertato il 112.
IPOTESI OMICIDIO
Sul luogo sono arrivati poco dopo i carabinieri della compagnia Montesacro e quelli del Nucleo di via In Selci, oltre al medico legale. Si sta ora cercando di ricostruire i fatti. Gli inquirenti hanno aperto un’indagine per omicidio. La vittima, secondo l’agenzia Adnkronos, sarebbe Valerio Tomassini. Già noto alle forze dell’ordine per problemi di droga, era solito girovagare nella zona compresa tra Tiburtina e Ponte Mammolo. Sul suo corpo è stata trovata una ferita da arma da taglio ad un polpaccio che avrebbe lasciato una macchia di sangue sui pantaloni. Non è chiaro però se questa sia stata la vera causa della morte, chi gli avrebbe inferto il taglio, il motivo e lo strumento utilizzato. Solo l’autopsia potrà chiarire come è morto.
COINVOLTO IN UNA LITE
L’ipotesi più verosimile è che il quarantenne sia stato ferito al culmine di una lite, e forse in posto diverso da quello nel quale è stato rinvenuto il suo cadavere. Seguendo la scia di sangue rimasta sulla strada, i carabinieri sono giunti all’appartamento in cui vive un pregiudicato di 66 anni, attualmente agli arresti domiciliari per spaccio e altri reati affini. Dalla perquisizione svolta dai militari dell’Arma, è emersa la presenza di sangue anche all’interno dell’abitazione. Per questo l’uomo è stato condotto in caserma per accertamenti. Ma per l’avvocato che lo difende, Maria Paola Di Biagio, il suo assistito
Non risulta indagato e i carabinieri non hanno trovato niente di pertinente rispetto all’ipotesi di omicidio nella sua abitazione che è stata perquisita da sopra a sotto
DINO CARDARELLI