A Roma un nuovo rogo nella libreria antifascista La Pecora Elettrica. Raggi: «Gesto Inquietante»
“Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini” scriveva Heinrich Heine nell’Ottocento, una frase così attuale che, dopo i fatti di questa notte, porta a chiedersi: siamo davvero arrivati a questo punto?
Rogo alla libreria Antifascista La Pecora Elettrica
A Roma è notte, tutto tace, da qualche parte qualcuno probabilmente fatica a dormire, sono i proprietari de La Pecora Elettrica, attendono con ansia che si faccia giorno per tornare a respirare cultura e carta stampata.
In Via delle Palme, a Centocelle, le fiamme divampano e prendono possesso di tutto quello che trovano nel loro percorso: la vetrina implode, i locali bruciano e i libri diventano cenere. I carabinieri della compagnia casilina e i vigili del fuoco intervenuto sul posto hanno rinvenuto liquido infiammabile nei locali.
Una storia questa che ha tutta l’aria di essere l’inizio di un film sul Fascismo o l’incipit di un romanzo di Orwell ma siamo nel 2019 e ci raccontano che il Fascismo non esiste più, che è colpa di qualche teppista, un gesto isolato nato forse dalla noia.
“Andiamo avanti, la cultura è liberazione” con queste parole, l’aprile scorso, i proprietari de La Pecora Elettrica mettevano il primo tassello della loro rinascita: il 25 aprile scorso, contro la libreria, nel cuore di Centocelle, una bomba carta ha distrutto tutto.
Domani, 7 ottobre 2019, la libreria avrebbe riaperto le porte, tutto era pronto per l’inaugurazione: c’era la voglia di condividere libri, cultura, idee. Perché La pecora Elettrica è più di una libreria, è un polo culturale, un centro di aggregazione, un faro in un quartiere difficile, troppo spesso dimenticato.
Il caffè libreria era ed ‘è un punto di riferimento per gli abitanti di Centocelle, quartiere che li ha accolti e di cui si sono presi cura, a partire dalla riqualificazione del parco. Il vile rogo di cui è rimasta vittima la Libreria Pecora Elettrica è un attacco al quartiere, un’offesa nei confronti di chi, da anni, cerca di riqualificarlo.
Attenzione a chiamarlo Fascismo
L’ennesima luce spenta a Via delle Palme, dove lo scorso 9 ottobre è stata data alle fiamme la pizzeria Cento55. Attenzione però a chiamarlo fascismo, al massimo è un atto di goliardia, uno scherzo finito male di qualche teppista annoiato.
Questa tuttavia è solo una favoletta di comodo, la stessa che ci hanno raccontano dopo le aggressioni ai ragazzi del Cinema America e la stessa che ci sottopongo davanti a ogni atto di razzismo, intolleranza, violenza.
Umberto Eco ha teorizzato il Fascismo Eterno, e forse è arrivato il momento di riconoscerlo, smascherarlo e combatterlo perché se è vero quello che hanno affermato filosofi del calibro di Nietzsche in merito all’eterno ritorno della storia il finale lo conosciamo tutti e questa volta non abbiamo scuse.
Emanuela Ceccarelli