Rocco Chinnici rivive in televisione attraverso Sergio Castellitto

Rocco Chinnici

Rocco Chinnici (interpretato da Sergio Castellitto) assieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Questa sera su Rai1 verrà trasmesso in prima visione È così lieve il tuo bacio sulla fronte, film ispirato alla vita del giudice Rocco Chinnici. Esso è tratto dall’omonimo libro scritto dalla figlia del magistrato, Caterina Chinnici, e pubblicato nel 2013 da Mondadori. Le persone più adulte conoscono senza dubbio il nome e la storia di questo giudice, ma forse i più giovani non sanno bene chi fosse Rocco Chinnici.




Rocco Chinnici: la vita prima dell’antimafia

Rocco Chinnnici nacque a Misilmeri (provincia di Palermo) il 19 gennaio 1925. Studiò al liceo classico Umberto I di Palermo e conseguì la maturità nel 1943. Sempre a Palermo, si iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, presso cui conseguì la laurea il 10 luglio 1947. Nel frattempo, per non pesare sul bilancio economico della famiglia, aveva lavorato presso l’ufficio del registro di Misilmeri. Risale a quel periodo l’incontro con Agata Passalacqua, insegnante di scuola media, che diverrà poi sua moglie. Dopo aver ricoperto vari incarichi tra cui quelli di: uditore giudiziario, pretore, giudice istruttore, magistrato di Corte d’Appello, Consigliere Istruttore Aggiunto e magistrato di Cassazione; alla morte di Cesare Terranova, avvenuta nel 1979, divenne dirigente dell’Ufficio.

L’invenzione del pool antimafia

A seguito della morte di diversi procuratori e giudici, decise di creare una squadra composta dai magistrati dell’Ufficio, il cosiddetto pool antimafia. La sua intuizione sulle indagini si rivelò giusta: essere da soli nella lotta alla mafia è una debolezza, unirsi ad altri facilita le ricerche. Inoltre, il lavoro di squadra permetteva di non perdere le informazioni acquisite dai singoli membri che, se fossero stati uccisi, non avrebbero potuto condividerle con nessun altro. Membri di questo pool furono, tra gli altri, due (allora) giovani giudici poi entrati nella storia italiana, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (nato anch’egli, come Chinnici, il 19 gennaio). Rocco Chinnici era orgoglioso della squadra da lui messa a punto e lo dichiarò in un’intervista:

Un mio orgoglio particolare è una dichiarazione degli americani secondo cui l’Ufficio Istruzione di Palermo è un centro pilota della lotta antimafia, un esempio per le altre magistrature d’Italia. I magistrati dell’Ufficio Istruzione sono un gruppo compatto, attivo e battagliero.”




Una lotta giuridica e culturale

Grazie al lavoro di Chinnici e del suo pool antimafia, venne istruito il primo maxi processo a Cosa nostra, svoltosi a Palermo dal 1986 fino al 1992. Ma la battaglia di Rocco Chinnici contro la mafia non si svolse solo nei tribunali e negli uffici giudiziari. Presenziò infatti a numerosi congressi di argomento giuridico e socioculturale, perché ci teneva ad informare anche i comuni cittadini del ruolo che la mafia aveva nella società. In particolare, lui desiderava arrivare ai più giovani:

«sono i giovani che dovranno prendere domani in pugno le sorti della società, ed è quindi giusto che abbiano le idee chiare. Quando io parlo ai giovani della necessità di lottare la droga, praticamente indico uno dei mezzi più potenti per combattere la mafia. In questo tempo storico infatti il mercato della droga costituisce senza dubbio lo strumento di potere e guadagno più importante. Nella sola Palermo c’è un fatturato di droga di almeno quattrocento milioni al giorno, a Roma e Milano addirittura di tre o quattro miliardi. Siamo in presenza di una immane ricchezza criminale che è rivolta soprattutto contro i giovani, contro la vita, la coscienza, la salute dei giovani. Il rifiuto della droga costituisce l’arma più potente dei giovani contro la mafia




La tragica morte

Rocco Chinnici (Sergio Castellitto) e sua figlia Caterina (Cristiana Dell’Anna) in una scena del film.

Purtroppo, come era accaduto ad altri prima di lui e come accadde ad altri dopo di lui, Rocco Chinnici venne assassinato dalla mafia. Una Fiat 126 verde imbottita con 75 chili di esplosivo venne parcheggiata davanti alla sua abitazione, sita in via Pipitone a Palermo. L’auto esplose il 29 luglio 1983 ed uccise il giudice, il maresciallo dei carabinieri Mario Trapassi, l’appuntato Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile, Stefano Li Sacchi. L’unico superstite fu Giovanni Paparcuri, l’autista. I primi ad accorrere furono due dei suoi figli, ancora ragazzi. Dopo 35 anni, la Rai ha deciso di omaggiarlo con un film, dedicato a lui, ai suoi colleghi del pool antimafia e alle vittime di quell’attentato. Rocco Chinnici sarà interpretato da Sergio Castellitto, mentre nei panni di sua figlia Caterina (che lo assisteva nelle indagini) ci sarà Cristiana Dell’Anna, meglio nota al grande pubblico per il ruolo di Patrizia nella serie televisiva di Gomorra. Un omaggio graditissimo alla moglie ed ai figli, come dichiarato da Caterina Chinnici nell’intervista rilasciata due giorni fa a Che tempo che fa.

Carmen Morello

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