I robot soffici hanno scolvolto il mondo e la tecnologia che li costituisce è a dir poco incredibile. Da qualche anno a questa parte la scienza ha fatto passi da gigante quasi da lasciare increduli. Ma cosa sono i robot soffici? Di cosa sono costituiti?
Robot soffici, avanguadia della tecnologia
I primi a realizzare questa speciale tecnologia robotica sono stati i ricercatori della Vrije Universiteit di Bruxelles. A capo di questa straordinaria realizzazione c’è Seppe Terryn, uno studente e ricercatore le quali caratteristiche intellettuali sono illustrate sulla rivista Science Robotics. I robot soffici sono costituiti di un materiale molto particolare che si chiama elastomero, anche conosciuto come polimero elastico.
La caratteristica particolare di questo materiale è la capacità di autorigenerarsi, ebbene sì, è tutto vero anche se in realtà sembra una storia arrivata direttamente da un film di fantascienza. L’elastomero, una volta riscaldato, dà il via all’autorigenerazione. I legami molecolari che lo costituiscono, grazie al caldo, diventano deboli e allo stesso tempo cominciano a riformarsi così da sigillare l’eventuale danno. Una volta che il materiale viene allontanato dal calore i legami si solidificano e tornano forti come al principio. Ma la vera novità sconvolgente è un’altra, ovvero i muscoli artificiali.
Muscoli artificiali, le caratteristiche
Non contenti della tecnologia dei robot soffici si aggiunge quella dei muscoli artificiali. Anche questi hanno la capacità di auto-ripararsi, sono costituiti semplicemente da un cuscinetto morbido al cui interno vi è uno speciale liquido isolante. La caratteristica più curiosa di questi muscoli artificiali è la grande elasticità, la velocità e l’estrema forza.
A realizzare questa insolita tecnologia questa volta è l’Università del Colorado a Boulder. Gli scienziati impegnati in questa scoperta sono riusciti a replicare quasi fedelmente le prestazioni dei muscoli umani, ma c’è di più, a differenza di quelli umani questi possono auto-ripararsi. Questi straordinari dispositivi funzionano se attivati elettricamente, e a dirla tutta, ricordano il materiale del quale è composto Bishop l’androide del film Alien.
Le caratteristiche di questi muscoli artificiali sono molte e strabilianti. Il cuscinetto del quale il muscolo è composto è collegato ad una coppia di ellettrodi i quali, applicando tensione, fanno muovere il liquido isolante che vi è all’interno. In questo modo il liquido si sposta e fa cambiare forma al suo stesso involucro. Il liquido isolante, allo stesso tempo, permette al muscolo artificiale di auto-ripararsi.
Le protesi del futuro
Questa scoperta fa subito pensare all’utilizzo che potrebbe avere in un futuro non troppo lontano, per esempio come protesi da inserire in un corpo umano. A questo punto, ancora una volta, sembra che questa notizia sia uscita da un film di fantascienza. Proprio come Jude Law nel film Repo Man, in un futuro, gli uomini potrebbero vendere muscoli ed organi a chi ne ha più bisogno, si spera però, senza la freddezza del protagonista.
Rebecca Romano