Roberto Saviano vince l’orso d’argento per”La Paranza dei bambini”

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Roberto Saviano, lo scrittore napoletano autore di “Gomorra”, ha ritirato ieri sera l’Orso d’argento al festival del cinema di Berlino per la miglior sceneggiatura.

Il film, diretto da Claudio Genovesi, e ispirato all’omonimo romanzo di Roberto Saviano, tratta di uno degli argomenti più delicati della cronaca italiana degli ultimi anni: le baby gang. In particolare, la trama ruota attorno a 6 quindicenni, Nicola, Tyson, Biscottino, Lollipop, O’Russ e Briato, che nel rione Sanità di Napoli  vivono di criminalità con la quale sperano di fare soldi facili e di comprare vestiti firmati e scooter nuovi di zecca. Utilizzano senza paura pistole ed armi di qualsiasi tipo, non temono il carcere e la morte e agiscono secondo un distorto tentativo di portare giustizia nel loro malfamato quartiere. Si proteggono come fratelli ma saranno costretti a compiere la scelta che già altre volte Roberto Saviano ci aveva mostrato nelle opere precedenti: abbandonare le amicizie e l’amore per continuare a combattere guerre che spesso non hanno vincitori, ma solo morti.  Anche il titolo scelto da Roberto Saviano è fortemente metaforico. Difatti il termine “paranza” se da una parte in gergo camorristico definisce un gruppo armato, in termine ittico si riferisce a quei piccoli pesci non ancora adulti che, attratti dalla luce della lampare, si staccano dal fondo e divengono facilmente catturabili.





Ieri, alla 69° edizione della mostra del cinema di Berlino, Roberto Saviano ha ricevuto l’Orso d’argento per la miglior sceneggiatura. Difatti, lo scrittore napoletano che dal 2006 vive sotto scorta a causa di dichiarazioni nella quale accusava esplicitamente, con tanto di nomi e cognomi, alcuni membri della famiglia casalesi, come solito fare ha contribuito in maniera massiccia alla trasposizione cinematografica della sua stessa opera.

Dedico questo premio alle Ong che salvano le vite nel Mediterraneo e  ai maestri di strada di Napoli che salvano vite nei quartieri” ha dichiarato Roberto Saviano nel momento della consegna dell’orso d’oro.   “Raccontare la verità nel nostro Paese è diventato molto complicato”

Con queste ultime parole ha voluto proseguire il suo discorso lo scrittore, esprimendosi in italiano, “la lingua della carne” così da lui definita.  Alla premiazione ha ovviamente anche partecipato Claudio Genovesi, regista dell’opera, che si è detto estremamente felice di aver lavorato al film e augurandosi che “l’arte, la cultura e la formazione tornino ad essere una priorità per l’Italia” .





Roberto Saviano è sicuramente uno dei personaggi più discussi del nostro paese. E’ entrato spesso nel dibattito pubblico a causa della scorta che lo protegge da ormai 13 anni. Difatti, una parte dell’opinione pubblica, spesso supportata dalle politiche nazionali, ritiene uno spreco di fondi pubblici concedergli protezione. E’ pur vero che Roberto Saviano è una persona che è sempre stata in prima linea a mettere la faccia per attaccare pesantemente le mafie e il loro modo di agire, raccontandolo in maniera a volte cruda e spietata. La stessa “Gomorra”, sua opera principale tramutata prima in film e poi in serie tv amata a livello internazionale, ha mostrato in maniera esplicita le complessità di una situazione delicatissima e alla quale forse ormai siamo fin troppo abituati: le guerre fra gang mafiose. Difatti, l’opera di Roberto Saviano, si ispira a fatti realmente accaduti, la scissione del clan camorristico di Secondigliano, che ha portato per le strade di Napoli una guerra tra fratelli alla quale non è stato dato forse il giusto peso. Una guerra alla quale hanno partecipato anche ragazzi e bambini, gli stessi della “paranza”.

Gli altri premi di spicco che sono stati assegnati al festival di Berlino di ieri sono quello per la miglior regia andato a Angela Schanelec per il film serbo-tedesco “I was at home, but” e quello come miglior pellicola andato al film Synonymes di Nadav Lapid.

Matteo Furina

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