Le esternazioni di Roberto Marchetti, conduttore del programma radiofonico The Morning Show di Radio Globo, contro gli infermieri, hanno fatto parecchio discutere.
25 Febbraio 2020 – diretta radiofonica:
Io non sto così tranquillo … Se vado ad un pronto soccorso ma è possibile che mi debba valutare uno che ha fatto una triennalina in scienze infermieristiche … io vorrei un dottore!
Uno quando sta male che va da un dottore o da uno delle pulizie? Possibile che debba farmi visitare da uno che c’ha ‘na triennale, uno che fa le pulizie … che pulisce la gente!
Quando uno sta male grida “Che c’è un dottore?” Mica dice “Che c’è un infermiere?
Caro Marchetti lasciatelo dire, sei stato fenomenale. Sul serio.
Dì la verità, hai voluto dimostrare il tuo talento istrionico. Tutto merito di quegli anni di sacrificio passati frequentando la tua scuoletta di teatro (o scuoluccia, come preferisci?). Per curiosità, quanti Tapiri d’oro collezioni nel salotto di casa? Nessuno?? Davvero strano.
Eppure, bisogna riconoscere che hai stoffa. Negli anni te la sei presa con zingari, gay, ambientalisti. Ce l’hai persino con quelli-che-puliscono-la-gente. Cito testualmente:
La smettete di rompere i coglioni con il riscaldamento globale per mano dell’uomo? Grazie. Ah, forse perché non sapete come attaccare Trump. Grandissimi!
Nel rammentarti quando tu sia immenso, ti prego, svelaci i segreti del riscaldamento globale. Quello per mano degli Ufo, magari.
Che tu sia avvezzo a dare opinioni politically scorret è risaputo. D’altronde il format del programma è proprio questo, essere irriverenti e oltraggiosi. Ma ti ricordi quando senza alcun pudore hai scritto:
Inutilità: parole come berlusconismo e femminicidio.
Questo tipo di insolenza, diciamolo, non fa spettacolo. Ma questo è un Paese democratico e a me il rispetto l’hanno insegnato. Ti rispetto, nonostante quello che dici. Allo stesso tempo tu potresti imparare a non “banalizzare” una professione.
Proverò a farti un esempio, ma potrebbero essercene altri mille, per farti comprendere quanto gli infermieri abbiano un ruolo fondamentale all’interno del servizio sanitario. E con l’occasione, perché no, ripassiamo tutti cosa fare in caso di emergenza.
Ammettiamo che ci sia un incidente autostradale. La persona X, in preda al panico, chiamerà un qualsiasi numero di emergenza. 112, 113, 115, 118. Non importa quale numero venga frettolosamente digitato, risponderà comunque il NUE (Numero di emergenza Unico Europeo). In base alle prime informazioni raccolte, l’operatore inoltrerà la chiamata al servizio di competenza. Nel nostro caso ovviamente interverrà il 118. Precisamente dall’altra parte della cornetta ci sarà la voce rassicurante di un infermiere.
Dopo un’intervista telefonica, si chiama così tecnicamente, l’infermiere valuterà la situazione e attiverà il mezzo più idoneo a quel tipo di soccorso (ambulanza, automedica, in casi di straordinaria urgenza l’elicottero). Ne consegue che il suo lavoro non si limiti alla pulizia. In quei pochi attimi a disposizione svolge una vera e propria valutazione. Fondamentale aggiungerei.
Giunti sul posto, gli operatori presteranno soccorso a chiunque. Sì perché Loro, medici e infermieri, quando conseguono la lauretta, giurano solennemente di aiutare chiunque. Salverebbero il peggior mascalzone sul pianeta Terra, pure Hitler.
Sai, pronunciano esattamente queste parole “giuro di mettere la mia via al servizio della persona umana“. Se non è altruismo questo.
Probabilmente quando hai detto quelle cose non avresti immaginato che di lì a poco l’OMS avrebbe dichiarato lo stato di pandemia. Non avresti immaginato che gli infermieri da te tanto denigrati avrebbero avuto un ruolo fondamentale durante l’emergenza.
Eppure, i giorni passavano e tu hai continuato a sentirti tradito quando Radio Globo, dopo aver ricevuto la diffida da Fnopi (La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni), ha deciso di sospenderti per due settimane. Le scuse della Direzione le abbiamo lette in un comunicato ufficiale, le tue no. Anzi, a dir la verità siamo rimasti basiti leggendo:
Cari infermieri,
scusate se non riesco a rispondervi ma siete tantissimi. Ora andate a letto però, che domani abbiamo tutti da fare.
Io devo salvare vite. Dalla cattiveria di alcuni vostri colleghi. Buonanotte.
Che peccato. Poteva essere un’occasione per dimostrare che in cuor tuo lo sai che le professioni sanitarie, tutte, hanno un ruolo fondamentale. Ognuna di esse, in autonomia e con le proprie competenze coopera affinché il lavoro di uno sia complementare a quello dell’altro.
Arianna Folgarelli