Roberta Metsola, nuova presidente del Parlamento europeo tra critiche e promesse

Roberta Metsola

Questa mattina, la maltese Roberta Metsola è stata eletta presidente del Parlamento europeo, a seguito della scomparsa di David Sassoli, il cui mandato era quasi giunto al termine. L’eurodeputata del Ppe è la presidente più giovane di sempre e manterrà l’incarico per i prossimi due anni e mezzo.

Con queste parole Roberta Metsola ha voluto ricordare Sassoli nel suo discorso di insediamento:

«Onorerò David Sassoli come presidente battendomi sempre per l’Europa»

L’elezione

I candidati alla presidenza erano, oltre alla maltese Roberta Metsola (Ppe), la svedese Alice Bah Kuhnke (Verdi/ALE), la spagnola Sira Rego (La Sinistra) e il polacco Kosma Zlotowski (Ecr).

Roberta Metsola era data come favorita già da lunedì, quando era stata annunciata l’intesa tra socialisti, popolari e liberali. Inoltre, questa mattina, anche la Lega aveva annunciato l’appoggio all’eurodeputata del Ppe:

«La Lega appoggerà la candidatura della candidata Metsola, della quale apprezziamo la sensibilità e le posizioni dimostrate nel tempo su temi importanti quali contrasto all’immigrazione clandestina e difesa dei valori della famiglia».

Nonostante le sue posizioni fortemente conservatrici in riferimento all’aborto, Roberta Metsola è stata eletta a larga maggioranza al primo turno, ottenendo 458 voti su 690 votanti. Le schede bianche o nulle sono state 74. Sarebbero stati sufficienti 309 voti per raggiungere la maggioranza assoluta.

Alice Bah Kuhnke ha registrato 101 voti, mentre Sira Rego soltanto 57. Il polacco Kosma Zlotowski ha invece ritirato la propria candidatura poco prima del voto.

Ma chi è Roberta Metsola?

Esponente del Partito popolare europeo, ha 43 anni – compiuti proprio oggi – ed è diventata europarlamentare nel 2013. Durante il mandato di David Sassoli, Roberta Metsola ha ricoperto il ruolo di prima vicepresidente e, dopo la morte di Sassoli, quello di presidente ad interim. È  anche avvocata specializzata in diritto europeo.

Le posizioni antiabortiste

Metsola appartiene al partito nazionalista maltese e non ha mai nascosto le sue posizioni fortemente conservatrici e antiabortiste. La neopresidente ha sempre votato contro le risoluzioni europee che promuovevano il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Ha più volte sostenuto il diritto di Malta a decidere autonomamente su questo tema. Malta è infatti l’unico Paese europeo in cui l’aborto è totalmente illegale. Ciò significa che è proibito abortire anche in caso di stupro, incesto e, addirittura, in caso di pericolo di vita per la donna.




Proprio queste posizioni, criticate in un primo momento dagli europarlamentari di centro-sinistra, sembravano rappresentare un ostacolo alla sua elezione. Ostacolo evidentemente superato.

Sostenitrice dei diritti Lgbt+

Di contro, va detto che Roberta Metsola si dichiara progressista e sostenitrice dei diritti della comunità Lgbt+, affermando di essere consapevole di quanto sia importante avere alleati nelle proprie lotte.

Dopo l’elezione, ha infatti specificato che:

«Questo Parlamento dirà di no a tutti coloro che minacciano la democrazia, lo stato di diritto, la libertà di espressione, i diritti fondamentali, a chi prende di mira le donne e nega i diritti delle persone Lgbt»

Una donna per le donne?

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo tweet di congratulazioni alla neopresidente, ha sottolineato che Roberta Metsola è soltanto la terza donna a ricoprire questo ruolo, dopo Simone Veil e Nicole Fontaine.


Per mettere fine alle critiche relative alle sue convinzioni antiabortiste, in conferenza stampa, Roberta Metsola ci ha tenuto a precisare che da presidente del Parlamento europeo rappresenterà le posizioni dell’Aula, lasciando da parte le sue idee. Ha affermato infatti che i voti espressi in passato si riferivano a posizioni di carattere nazionale e che, da ora in poi, non voterà più su temi come l’aborto:

«Le mie posizioni sull’aborto saranno quelle del Parlamento europeo che ora rappresento. Le promuoverò all’interno e all’esterno di questa Camera»

Manterrà davvero le sue promesse di difesa dei diritti delle donne e delle minoranze discriminate in Europa? Solo il tempo ce lo dirà.

Federica Fiorello

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