Robert Motherwell: tele colorate con colori sovrimposti, espressivi e simbolici. Dove sono passati Joan Mirò e Mark Rothko e hanno fatto storia con l’astrattismo e l’espressionismo astratto, lì ritroviamo anche le opere di questo pittore statunitense.
Robert Motherwell (Aberdeen, Washington, 1915–1991) fu un pittore fortemente influenzato dal surrealismo e dall’astrattismo. Conobbe Duchamp, Max Ernst, Masson e dal 1940 in poi fece parte di tutta quella scuola newyorkese di arte astratta nella quale cerchia ci fu anche Mark Rothko, rappresentante di punta dell’espressionismo astratto.
Perché le opere di Robert Motherwell dovrebbero piacere? Per gusto personale, innanzitutto. L’accostamento di colori, l’insieme di collage di diversi materiali, l’impatto primariamente visivo. Piace? Non piace? Fidatevi della vostra pancia;
E poi per quella grande magia che è l’espressionismo astratto in sé.
Il bisogno di non esprimere figurativamente ma di lasciare una sorta di margine di interpretazione non è pigrizia; non compone lo squallore della sfiduciata arte contemporanea.
A guardare bene, l’astrattismo lascia una grossa strada comunicativa tra l’osservatore e il pittore.
Questo, ci presentò Joan Mirò in uno dei suoi quadri più celebri, è il colore dei miei sogni. Niente di più, niente di meno che una macchia celeste su una tela grigia. Mirò ci porse il colore dei suoi sogni con una didascalia, ma continuò, nella sua carriera, a descriverceli semplicemente con le sue vaste distese di colore trapuntate di linee e segni.
Perché quando si espone il proprio mondo interiore, la sola realtà figurativa non è sufficiente. Non puoi descrivere una donna semplicemente raffigurandola: è necessario smembrare la sua immagine per indagare quello che c’è dentro di lei e ciò che quel dentro muove in te.
Il processo creativo di interiorizzazione e interpretazione per coinvolgere il mondo esterno nell’elaborazione. Ecco, l’astrattismo ed ecco Robert Motherwell con il suo espressionismo astratto.
Ecco perché piace: perché anche noi, da osservatori, ci mettiamo del nostro e quel nostro non è sbagliato, ma parte di un insieme.
Le finestre aperte su paesaggi accennati di Robert Motherwell possono sembrare scarne di dettagli, ma in realtà consentono una larga veduta. È possibile, insomma, viaggiare ed essere certi che qualunque strada scegliamo di percorrere è comunque corretta, perché lo decidiamo noi.
Le influenze dei grandi maestri come Mark Rothko sono evidenti, eppure Motherwell sembra davvero la sintesi perfetta dei dettagli più caratteristici di Mirò e di quelli di Rothko, per l’appunto.
Forse non un artista dunque che spicca in originalità, eppure nei suoi quadri io vedo un’altra forma narrativa ancora che unisce tutto ciò che di interpretativo esiste nell’arte astratta.
Affacciatevi, allora, su queste finestre.
State pur certi che ognuno vedrà qualcosa di diverso e comunque sarà sempre un punto di vista vero.
Gea Di Bella