Robert Fico si dimette e con lui anche altri
La scelta di Robert Fico è avvenuta dopo un accordo con i capi del Most-Hid (partito della minoranza ungherese) e del Partito nazionale slovacco. Dal canto suo, il presidente Kiska era invece più propenso verso delle nuove elezioni.
Due giorni fa, lunedì 12 marzo, anche il ministro dell’Interno Robert Kalinak aveva lasciato il suo incarico a seguito delle critiche della coalizione tripartita e delle numerose manifestazioni di protesta svoltesi in Slovacchia. Tali manifestazioni hanno coinvolto migliaia di partecipanti che si sono scagliati contro l’attuale governo, visto dall’opinione pubblica come uno dei possibili mandanti dell’assassinio del giornalista, che ultimamente indagava proprio sui legami tra criminalità e politica. Tali indagini avevano portato alle dimissioni del ministro della Cultura Marek Madaric, di Maria Troskova, assistente del premier, e del segretario del consiglio di sicurezza Vilian Jasan.
Le indagini sull’assassinio di Jan Kuciak
Per quanto riguarda le indagini sulla morte dei due fidanzati, in un primo momento si era pensato ad un possibile collegamento di alcune persone del governo con la ‘ndrangheta, difatti ben sette italiani erano stati arrestati. Ma, dopo soli due giorni, in mancanza di “prove sufficienti a passare a un’accusa formale”, la polizia li aveva rimessi in libertà. Tuttavia, uno degli uomini fermati, Antonino Vadalà, ieri è stato nuovamente arrestato per traffico internanzionale di stupefacenti, riciclaggio di denaro e mafia. Il mandato è stato inoltrato dalla procura di Venezia.
Un governo in sfacelo
Insomma, il governo del premier Fico è uscito completamente distrutto da questa vicenda e in molti chiedono verità e giustizia per la morte di Jan Kuciak e della sua compagna. Chi c’è dietro la loro tragica scomparsa? Tutte queste dimissioni sono una sorta di ‘ammissione di colpevolezza’ da parte dei vertici del potere in Slovacchia? O sono un segno dell’incapacità delle istituzioni di far fronte a questa situazione così scomoda? La morte dei due fidanzati non è stato solo un duplice assassinio, è stato anche un grave e pesante attacco alla libertà di stampa e d’informazione. Questo rende ancora più grave il coinvolgimento di membri del governo in quest’attentato al diritto di espressione e al giornalismo.
Carmen Morello