Verso le 11 di questa mattina è arrivata una segnalazione del ritrovamento di una donna morta a Trento. La segnalazione è stata fatta dall’ex marito che avrebbe trovato la donna di 42 anni in una pozza di sangue. Al momento non si esclude nessuna ipotesi, nemmeno quella di femminicidio che, se confermata, sarebbe il secondo in pochi giorni in Trentino-Alto Adige.
Indagini sul ritrovamento di una donna morta a Trento
Nella mattinata di oggi, 17 gennaio, è arrivata la segnalazione del ritrovamento di una donna morta a Trento nella sua abitazione in via Vicenza, nel quartiere Bolghera a Trento, si tratta di Maria Antonietta Panico. Il corpo è stato trovato dall’ex marito che ha fatto la segnalazione.
Il corpo della vittima di 42 anni è stato ritrovato nel proprio letto, in cui sono presenti macchie di sangue. In seguito alla segnalazione del ritrovamento di una donna morta a Trento sono intervenuti subito i carabinieri, i sanitari con il medico legale e il pubblico ministero di turno, Patrizia Foiera. Una volta confermato il decesso della donna sono state avviate le indagini.
Le indagini in corso, in seguito al ritrovamento di una donna morta a Trento, non escludono nessuna ipotesi. I carabinieri, per le indagini, sono partiti dalla deposizione testimoniale dell’uomo che ha ritrovato il corpo, l’ex marito della vittima.
La donna, infatti, si era separata dall’uomo che ha ritrovato il suo corpo e secondo le prime informazioni aveva un nuovo compagno. L’ex coniuge della vittima, si sarebbe presentato a casa della donna preoccupato per le numerose telefonate effettuate senza ottenere risposta. Una volta arrivato, la tragica scoperta del ritrovamento di una donna morta a Trento.
Gli inquirenti sul posto stanno verificando se si tratti di un omicidio, al momento non è esclusa nessuna ipotesi, neanche quella di femminicidio, ma sembrerebbe comunque di natura violenta. Stando ai primi rilievi la donna sarebbe morta da due giorni. Se venisse confermata l’ipotesi di femminicidio, si tratterebbe del secondo nel giro di pochi giorni in Trentino-Alto Adige, dopo la vicenda di Ester Palmieri di cui si sono tenuti ieri i funerali.
Il femminicidio di Ester Palmieri
Se il ritrovamento di una donna morta a Trento venisse confermato come femminicidio sarebbe il secondo in pochi giorni nella Regione. Infatti, l’11 gennaio è stata uccisa Ester Palmieri, 37 anni, dall’ex compagno, Igor Moser, un uomo di 45 anni. Dopo aver ucciso l’ex compagna con una coltellata alla gola, si è tolto la vita. La donna era mamma di tre bambini, fra i 5 e i 10 anni. Il governo ha stanziato 60.000 euro per i tre figli grazie al fondo vittime di omicidio e i tre bimbi sono stati affidati ai nonni. E’ stata anche aperta una raccolta fondi.
Il giorno prima del ritrovamento di una donna morta a Trento, di cui si è scoperto che si tratta di Maria Antonietta Panico, si sono tenuti i funerali di Ester Palmieri, che hanno visto la partecipazione di tanta gente. Si è trattato di un funerale molto commovente, in cui si è colto tanto sconforto e tristezza ma in cui sono arrivati anche segnali di speranza e umanità.
Un fatto che ha toccato molto i presenti è la presenza in prima fila dei familiari della donna ma anche i parenti dello stesso Igor Moser, con due lunghi abbracci tra la mamma di Ester e quella di Igor. Don Albino Dell’Eva, durante l’omelia ha sottolineato quest’episodio:
Cominciamo con il passo giusto perché qui, nel rimo banco, ci sono i genitori di Ester ma nello stesso banco, accanto ad essi, c’è la mamma di Igor. Le forze dell’unità sono più forti delle forze della disgregazione.
Poi ha continuato:
La lotta contro la violenza sulle donne deve esserci, ma prima ancora serve il rispetto per chi mi è accanto, la vigilanza sulle mie emozioni tossiche. Senza questo, il rispetto per le donne non ci sarà mai. Se riuscisse a dare uno scossone alle nostre coscienze, almeno non si sarebbe consumato del tutto invano il sacrificio di Ester
Intanto le indagini in seguito al ritrovamento di una donna morta a Trento sono in corso e niente è certo, gli aggiornamenti ci diranno se siamo di fronte all’ennesimo caso di femminicidio.