Dopo il clamoroso caso della ragazza incinta di un prete costretta ad abortire dal parroco e dal vescovo, verificatosi a San Vincenzo La Costa, in provincia di Cosenza; Le Iene hanno portato alla luce un’altra agghiacciante storia di preti e abusi, questa volta si tratta di riti esorcisti e violenza sessuale.
L’antefatto
Nella puntata del 14 febbraio scorso, l’inviato Gaetano Pecoraro si era recato a Casapesenna, in provincia di Caserta, per raccontare quanto avvenuto ad una ragazzina di soli 13 anni. È stata la sorella maggiore di lei (Arianna) a contattare Le Iene per poter aiutare Giada (entrambi i nomi dottati dalla trasmissione sono fittizi, per tutelare la privacy delle persone coinvolte). Il tutto sarebbe iniziato quando Arianna ha avuto un forte litigio coi genitori a causa della sua omosessualità, Giada ha assitito alla scena e ha avuto una reazione psicosomatica molto forte: “Tutto d’un tratto non riusciva più a muovere le gambe”. Così è stata fatta visitare dai medici che le hanno prescritto psicoterapia e farmaci leggeri, con queste cure stava migliorando, ma i genitori hanno portato Giada a delle “messe di guarigione”.
Qui hanno conosciuto don Michele Barone, prete noto grazie alle sue ospitate televisive in cui discute di apparizioni della Madonna ed esorcismi. Questo prete ha fatto interrompere le cure della bambina, dando inizio a dei riti esorcisti, che prevedevano anche l’uso della violenza su Giada. Inoltre, i genitori della ragazzina hanno allontanato di casa Arianna, in quanto (a detta del prete) sarebbe stata lei la causa del malessere di Giada: la sua omosessualità aveva fatto sì che i demoni prendessero il sopravvento sulla bambina. E i genitori hanno dato ragione al prete, scacciando la figlia maggiore che non poteva più vedere la sorellina. Arianna è stata “abbandonata dalla sua famiglia e dalle istituzioni”: ha provato a denunciare il fatto alla polizia e ha presentato un esposto con Don Michele, ma uno degli ispettori che era ‘discepolo” del prete le ha consigliato di stare “tranquilla perché Giada è in mani sicure”. Inoltre l’ispettore, la madre di Arianna ed il vescovo Angelo Spinillo le hanno chiesto di ritirare l’esposto, solo così sarebbe stata in grado di vedere la sorella. Insomma, un ricatto in piena regola, a cui però Arianna non è disposta a cedere.
“Per venire incontro alle legittime domande di tanti e per chiarezza e serenità, in ordine a quanto trasmesso da Le Iene, desidero precisare che non avevo chiesto di ritirare l’esposto presentato alla polizia contro il sacerdote Michele Barone”.
Ecco come il vescovo ha smentito il tutto tramite un comunicato stampa; anche i genitori di Giada e Don Michele hanno negato ogni accusa rigurdante le iolenze, l’interruzione delle cure e la richiesta di ritirare l’esposto.
La svolta
Dopo la messa in onda di quel terribile servizio, il prete era stato sospeso dal vescovo. Non solo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha chiesto ed ottenuto l’arresto del sacerdote per violenze sessuali avvenute durante i riti esorcisti, anche nei confronti di minorenni. Dunque, nelle grinfie, di Don Michele non è finita solo Giada, ma anche altre donne a cui il parroco avrebbe fatto credere “di essere possedute dal demonio” e avrebbe fatto loro subire “trattamenti disumani e profondamente lesivi della loro integrità fisicopsichica, nonché della loro dignità“; addirittura avrebbe costretto alcune di loro a subire molti atti sessuali contro la propria volontà: “palpeggiamenti in zone erogene, denudazione e l’aberrante prassi di dormire, nude, insieme al prete e alla sua amante“.
“Le indagini hanno consentito di stigmatizzare un contesto criminale inquietante. Don Michele Barone, agendo senza l’autorizzazione del Vescovo diocesano e, dunque, in totale spregio delle regole e delle prescrizioni dell’organizzazione clericale, ha perpetrato su numerose donne medievali e brutali riti esorcisti, da qui l’accusa di violenza sessuale aggravata e dei maltrattamenti in famiglia.“
[Una di queste sfortunate ragazze] “in virtù di una profonda manipolazione psicologica subita a seguito dell’interlocuzione col sacerdote e in evidente condizione di inferiorità fisica e psicologica rispetto allo stesso, è stata costretta in più circostanze, a compiere e a subire atti sessuali, con la minaccia che, nell’ipotesi di rifiuto, sarebbe stata certamente “punita” dalla Madonna, da San Michele e da altri Angeli e Santi”.
Anche i genitori di Giada sono finiti agli arresti domicilari, così come il poliziotto Luigi Schettino, l’investigatore fedele al prete che ha ostacolato Arianna. Gaetano Pecoraro è venuto a sapere dell’arresto del prete, mentre si trovava all’aeroporto di Napoli Capodichino, lui stesso ha spiegato in un video postato su Facebook:
“Eravamo venuti qui con la troupe perché ci avevano detto che don Michele Barone sarebbe atterrato qui adesso. Perché, nonostante la sospensione e le indagini, aveva comunque deciso di partire per uno dei suoi pellegrinaggi. Ci avevano detto che con lui ci sarebbe stata anche la piccola Giada. Spero che la magistratura faccia tutto quello che deve fare e spero che la piccola Giada riesca a trovare al più presto un po’ di serenità“.
Insomma, uomini di Chiesa che di carità cristiana e amore verso il prossimo non ne hanno neanche lontanamente l’ombra; forse è il caso che il Papa e le altre autorità ecclesiastiche vigilino sui propri pastori, affinché le ignare pecorelle non vengano date in pasto a dei lupi.
Carmen Morello