Annoverata tra le più grandi d’Europa, per estensione, le Saline di Margherita di Savoia sono una riserva naturale riconosciuta quale zona umida di interesse internazionale (D.M. 30.05.1979) . Situate lungo la fascia costiera, nella parte settentrionale della Puglia, che va dal territorio di Barletta a sud e termina a nord tra quello di Zapponeta e quello di Manfredonia.
Da Nord a Sud la Puglia è ricca di posti meravigliosi ed è sempre pronta a stupire. Offre circa 50 piccole aree suddivise in riserve naturali, oasi, aree naturali di vario tipo lungo la costa o all’interno. Alcune aree in provincia di Foggia ai limiti sud orientali del Tavoliere e in provincia di Bari, nelle Murge dei trulli. Una tra queste è la Riserva Naturale di Sato Saline di Margherita di Savoia. Un microcosmo di acquitrini costellati da macchie di tamerici e di ciuffi di giunchi che restituisce, a chi le visita, il fascino remoto di un mondo palustre.
(Fonte foto: CEA Margherita di Savoia.)Istituita il 10 ottobre del 1977 – ai sensi della convenzione di Ramsar 1971 – la Riserva Naturale delle Saline di Margherita di Savoia è oggi un’area protetta della Puglia. Situata lungo la strada tra Manfredonia e Barletta, la sua superficie si estende nella provincia B.A.T. (Barletta-Andria-Trani) nei pressi della foce dell’Ofanto. Confina con altre due aree protette: la Riserva naturale Il Monte e la Riserva naturale Masseria Combattenti. Si presentano in una successione di pendii di cristalli salini e dune sabbiose, separate dal mare da smilzi linee di terraferma.
Le Saline rappresentano una delle aree più interessanti sotto il profilo ambientale, anche se in parte modificata dall’uomo. Un importante patrimonio oggi divenuta una vasta riserva annoverata tra le più grandi d’Europa per estensione e seconde al mondo. Ben visibili anche percorrendo la strada statale 159, che si affaccia sul Mar Adriatico, al confine tra la provincia di Foggia e quella di Barletta-Andria-Trani. Oggi sono conosciute col nome di Saline di Margherita di Savoia ma fino al 1879 erano le Saline di Barletta.
Tra mare rosa e montagne bianche
La Riserva delle Saline ubicata in una posizione strategica si estende per circa 4000 ettari, si sviluppano parallelamente alla costa su una fascia lunga 20 Km. In larghezza penetrano all’interno per 5 Km. Sullo stesso territorio un tempo era presente il lago di Salpi, nei dintorni della palude Sipontina. Che si sviluppa tra Manfredonia e la foce dell’Ofanto. Sono costituite da una vasta distesa di acque suddivise in vasche di acqua salmastra. Dentro ad esse sono incastonate bianche piramidi di cristalli di sale la cui durezza si contrappone alla levigatezza delle dune ricoperte da canna.
Specchi d’acqua, i cui riflessi si confondono con il cielo e le cui tonalità di colore variano dall’azzurro intenso al rosa acceso. Una delle caratteristiche principali è proprio il colore che va dal rosa al rosa molto acceso. Il motivo è dovuto alla presenza di microscopici animaletti, monocellulari, di colore rosso. La Dunaliella salina, protozoo che è presente nelle acque dell’Adriatico. In determinate concentrazioni saline diventano visibili.
Le vasche evaporanti delle Saline hanno superfici e forme variabili in dipendenza dell’andamento altimetrico del terreno. Sono invece perfettamente regolari nella forma, per esigenze di raccolta, le vasche salanti pur conservando la variabilità nelle superfici.
Le saline vanno visitate per poterne apprezzare la particolarità del paesaggio surreale e rimanerne affascinati dal contrasto tra il bianco delle distese di sale e l’azzurro intenso del cielo. Non ci sono periodi migliori o meno indicati per fare una visita. Ogni stagione, ogni giorno, come anche ogni ora offre uno scenario unico nel suo genere. Colori, piante ed uccelli sono lì che attendono di essere scoperti come un prezioso gioiello.
Flora e Fauna
L’ambiente delle Saline è di notevole interesse, tra i più produttivi e ad altissima biodiversità. Tali spazi,in gran parte situati nelle zone costiere e in corrispondenza di fiumi, sono caratterizzati da una ricca vegetazione idrofila ed igrofila. La flora varia in base al grado di salinità. Tra le varie specie,presenti in queste saline, troviamo la Canna di palude, la Mazze sorde, il Giunco, la Tamerice, ecc. I terreni salsi, così definiti poichè ricchi di sale, danno origine al Salicornieto.
La Fauna è distintamente ornitica e la sua potenzialità è dovuta in gran parte alla presenza di una serie di vasche. A crescente salinità. Le Saline sono uno straordinario habitat, soprattutto, per la sosta e lo svernamento di piccoli uccelli. Limicoli che si muovono dove le acque sono meno profonde trai i quali il Piovanello pancianera, il Gambecchio, l’Avocetta, il Chiurlo e anche il rarissimo Chiulottello.
In fine, tra i nidificanti il Cavaliere d’Italia, l’Avocetta, la Pernice di mare, il Gabbiano roseo, il Gabbiano corallino, ecc. Da non dimenticare l’ormai famoso Fenicottero rosa che ha costituito, proprio nelle Saline, una delle più importanti popolazioni europee di questa specie. All’interno della Riserva vi è anche l’Osservatorio naturalistico Salpi gestito da LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli).
La lavorazione del sale
Periodo più propizio alla produzione del sale va da giugno a settembre, e la produzione media, annua, è stimata intorno ai 6 milioni di quintali. Con il suo sistema di produzione la Riserva Naturale delle Saline costituisce una delle industrie estrattive più all’avanguardia.
Nelle saline il minerale si estrae grazie al naturale processo di evaporazione dell’acqua. Cosicché, in questo modo, il sale ottenuto risulta più puro, effetto dovuto appunto al processo di salinazione. La zona salante costituisce 1/4 della superficie delle Saline. Il periodo necessario al processo di salinazione ha la durata di un anno. Il sale viene accumulato in grandi colline in attesa di essere prelevato e lavorato,per poi infine essere pulito e confezionato.
In un vecchio magazzino del sale è ospitato il Museo delle Saline, unico nel suo genere nell’Italia centro-meridionale. E’ racchiusa la storia e le tradizioni di un antico popolo che ha fatto della lavorazione del sale la sua vita. Conserva una collezione di circa 1000 reperti di archeologia industriale.Tra cui: evaporigrafi, strumenti elettrici e pesi. Per chi fosse interessato a visitare le saline è obbligatorio concordare una visita guidata. E’ vietato accedere all’area senza un permesso o senza essere accompagnati.
Felicia Bruscino