Riscaldamento globale: corsa contro il tempo in Groenlandia e speranze da alimentare

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Corsa contro il tempo in Groenlandia il cui destino è in bilico a causa del riscaldamento globale, una minaccia che sembra sfuggire a ogni tentativo di controllo ma che ci fa avere ancora qualche speranza.


Il cambiamento climatico è diventato una realtà inesorabile, un nuovo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature lancia un messaggio di speranza. La ricerca suggerisce che, nonostante il riscaldamento globale stia minacciando la vasta calotta glaciale della Groenlandia, c’è ancora una possibilità di salvarla dal collasso imminente, anche se le temperature globali dovessero superare i principali obiettivi stabiliti a livello internazionale.

La Groenlandia, una delle riserve di ghiaccio più imponenti del pianeta, è fondamentale per bilanciare il livello del mare, contenendo abbastanza ghiaccio da far aumentare il livello globale del mare di 7 metri. Ma il suo destino è ora in bilico a causa del riscaldamento globale. Le simulazioni dei modelli climatici condotte nello studio sottolineano che mentre la fusione della Groenlandia accelererà quando la temperatura media globale supererà una soglia di 2,3°C rispetto ai livelli preindustriali, c’è una possibilità che il ghiaccio possa riformarsi in futuro se le temperature diminuiranno a seguito di riduzioni delle emissioni di gas serra.

Tuttavia, sebbene questo studio porti con sé un messaggio di speranza, non dovremmo essere troppo ottimisti. Gli autori mettono in guardia sull’attuale situazione, suggerendo che la soglia critica potrebbe essere molto più bassa, forse anche prossima a essere superata presto. Nel 2023, è probabile che la temperatura media superi la soglia di 1,5°C stabilita nell’Accordo di Parigi del 2015, aprendo la strada a scenari climatici più gravi.

Il Dr. Nils Bochow, climatologo presso l’Università artica norvegese di Tromsø e autore principale dello studio, sottolinea la necessità di agire tempestivamente. “Se non facciamo nulla adesso, è una scommessa contro il tempo“, avverte. Più si attende, più diventa difficile affrontare la situazione.

Il 2023 ha già fatto segnare temperature globali record nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. L’anno potrebbe diventare il più caldo mai registrato, mettendo in evidenza la rapidità con cui il cambiamento climatico sta accelerando. Il ghiaccio della Groenlandia, perdendo in media 270 miliardi di tonnellate di acqua all’anno, contribuisce in modo significativo all’attuale innalzamento del livello del mare.

La ricerca si è concentrata su cosa potrebbe accadere se l’umanità superasse la soglia di 1,5°C, una prospettiva sempre più vicina. Utilizzando due modelli climatici, gli scienziati hanno scoperto che è possibile evitare gli impatti climatici più gravi mantenendo la temperatura globale al di sotto di circa 2,5°C. Anche se si superasse questa soglia, la calotta glaciale della Groenlandia non scomparirebbe del tutto, a condizione che il riscaldamento globale tornasse vicino agli obiettivi di Parigi nel giro di pochi secoli.

Tuttavia, le buone notizie sono legate a un futuro lontano, quando il livello del mare sarà già aumentato notevolmente, colpendo le aree costiere. È importante notare che lo studio non tiene conto di vari cambiamenti planetari, come le modifiche nelle correnti oceaniche, che potrebbero intensificare ulteriormente il riscaldamento.

Inoltre, il lavoro si concentra sulle temperature medie globali e trascura il rapido riscaldamento dell’Artico, dove il clima sta cambiando almeno tre volte più velocemente rispetto ad altre regioni del mondo. Ciò prefigura un futuro in cui la società dovrà affrontare sfide monumentali, con il livello del mare significativamente più alto, incendi, inondazioni, secche, ondate di calore, problemi legati alle risorse idriche e migrazioni in grado di influenzare il destino di miliardi di persone.

In definitiva, mentre il recente studio su Nature offre una luce di speranza, ci ricorda che il tempo stringe, e l’azione immediata è essenziale per affrontare il cambiamento climatico. È un appello a non distrarsi con le buone notizie, ma piuttosto a concentrarsi sull’azione concreta necessaria per preservare il nostro pianeta.

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