Sono 104 le donne vittime di abusi sessuali in Congo da parte di funzionari dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) che hanno ricevuto un risarcimento di 250 dollari ciascuna. Gli atti si sono verificati nel periodo 2018-2020, mentre i funzionari dell’ONU si trovavano nella Repubblica Democratica del Congo per contrastare l’epidemia di Ebola.
Il rapporto sugli abusi sessuali in Congo
Il giornale Associated Press ha riportato la notizia del risarcimento di 250 dollari a ogni donna vittima di abusi sessuali in Congo messi in atto da funzionari dell’OMS. Questa informazione proviene dal rapporto interno dell’Agenzia delle Nazioni Unite, redatto nel marzo scorso da Gaya Gamhewage, direttrice dell’OMS per la prevenzione e la risposta allo sfruttamento, all’abuso e alle molestie sessuali.
Il rapporto riguarda quello che è definito “il più grande scandalo di abusi sessuali da parte di funzionari dell’OMS”, su cui l’organizzazione aveva già indagato internamente negli anni scorsi. Una commissione d’inchiesta indipendente aveva concluso infatti, che tra il 2018 e il 2020, decine di dipendenti avevano compiuto abusi sessuali in Congo nei confronti di un centinaio di donne.
Gli operatori si trovavano in Congo per contrastare l’epidemia di ebola presente nel Paese. Gli indagati al momento sono uomini di diverse nazionalità. La maggior parte erano incaricati di affiancare medici locali. Questo scandalo però coinvolge anche altri organismi, come: l’UNICEF, L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e tre organizzazioni non governative, Medici senza frontiere, Alima e World Vision.
Nonostante raccomandassero alla popolazione di evitare contatti fisici per contrastare la diffusione dell’ebola, stando ad alcune testimonianze durante l’abuso sessuale evitavano di utilizzare profilattici. Molte donne vittime di abusi sessuali in Congo hanno dato alla luce un bambino da questo fatto.
Il direttore Regionale per l’Africa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha commentato così:
È straziante pensare che degli operatori umanitari abbiano inflitto abusi sessuali a delle donne mentre erano impegnati a combattere l’epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo
Il risarcimento
Il rapporto di Gaya Gamhewage conferma il risarcimento di 250 dollari, pari a circa 230 euro, per le vittime di abusi sessuali in Congo. Ma mostra anche come questa cifra sia insufficiente, per queste donne, a compensare i danni subiti. Cifra che copre le spese della vita quotidiana solo per quattro mesi nel paese ed è inferiore al rimborso spese di un solo giorno di alcuni funzionari dell’OMS.
Inoltre, per poter ricevere il pagamento le donne devono prima completare dei corsi di formazione destinati ad aiutarle ad avviare attività generatrici di reddito. In questo modo il pagamento però cerca di aggirare la politica delle Nazioni Unite secondo cui “non si pagano le riparazioni”, cioè il denaro dovrebbe essere inserito in un pacchetto completo di sostegno alle vittime.
Per mostrare l’insufficienza di questa cifra c’è un ulteriore dato. Infatti, l’OMS ha messo a disposizione 26 mila dollari per le vittime di abusi, che equivale all’1% dei 2 milioni di dollari del fondo di assistenza ai sopravvissuti creato proprio dall’agenzia per le vittime di “cattiva condotta sessuale”.
Il risarcimento, oltre ad essere inadeguato, non ha ancora raggiunto tutte le donne vittime di abusi sessuali in Congo. Molte di loro, infatti, non hanno ancora ricevuto nulla. L’OMS ha dichiarato che un terzo delle vittime non sono state localizzate. Mentre una dozzina hanno rifiutato il risarcimento.