Ripartimpresa. Più che uno sportello, una valida soluzione!

Nasce Ripartimpresa, progetto targato M5S in partenariato con Riscossione Sicilia. Servirà a compensare i crediti che le aziende siciliane vantano nei confronti degli enti pubblici.

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fonte: www.canalesicilia.it

Mai nome fu più azzeccato per una “startup” del genere. Ripartimpresa, lanciata lo scorso 31 maggio, registra a soli dieci giorni numeri da record. 70 milioni redistribuiti, a fronte di 114 mila euro dello scorso anno (peraltro spalmati in dodici mesi). Non è cosa da poco!

Attraverso l’iniziativa portata avanti all’Ars dai pentastellati Angela Foti e Giancarlo Cancelleri e da Riscossione Sicilia, rappresentata da Antonio Fiumefreddo, le aziende siciliane possono azzerare le cartelle esattoriali attraverso una compensazione tra debiti e crediti con il fisco. Come? Basta cercare nella propria provincia di residenza lo sportello Ripartimpresa (ce ne sono nove in tutto il territorio regionale, uno per ogni provincia). A giudicare dalle somme movimentate, in parecchi lo hanno già fatto, tanto che Fiumefreddo ha già richiesto alla Regione l’attivazione di un numero verde.

Tra gli altri, come riportano i principali media regionali, anche due grosse imprese: una casearia, che ha avviato una compensazione per cinque milioni di euro, e un colosso dei servizi di pulizia, che ha un credito da 40 milioni di euro e un debito da 30 con gli Ato. A fare da intermediario tra impresa ed erario c’è Riscossione Sicilia, con circa una quarantina di dipendenti. Ovviamente, si possono compensare debiti di qualsiasi tipo ed è stato emanato da Riscossione Sicilia un apposito elenco, in cui sono presenti Iva, Ici, Tari, Tasi, multe automobilistiche e non meno importante i contributi previdenziali. Questi ultimi sono un punto davvero importante, perché sanando i contributi si ottiene il rilascio del Durc – documento unico di regolarità contributiva -, che consente a un’azienda di partecipare a gare d’appalto.

Una vera e propria boccata di ossigeno, che giunge fresca e pulita all’indomani della denuncia lanciata dall’Ance sui rischi che il comparto edilizio corre, proprio a causa del ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione. E non si tratta della tradizionale lentezza che la caratterizza, no. In Sicilia, regione tra le più morose in Italia, si sforano i sette mesi di ritardo, a fronte dei 60 giorni stabiliti per legge. Ci si può rivolgere a uno sportello Ripartimpresa gratuitamente, collegarsi al sito dedicato o tramite il proprio commercialista. Ovviamente, l’azienda che decide di rivolgersi a questo servizio deve avere dei requisiti, quali? Bisogna che i crediti vantati nei confronti dello Stato non siano prescritti; che siano certi, liquidi, esigibili e documentabili.

Secondo i dati diramati da Riscossione Sicilia, a beneficiare dello sportello Ripartimpresa potrebbero essere circa 46 mila aziende, oltre circa le 50 mila partite iva. Tante sono le realtà imprenditoriali cui l’Ente pubblico deve denaro. 12 miliardi di euro, per l’esattezza, che Stato, Regione, Enti locali e aziende sanitarie continuano a non pagare. Naturalmente, anche la partecipata Riscossione Sicilia avrà il proprio utile: “Se questa operazione valesse solo un dodicesimo del suo importo potenziale – dichiara Cancellerisi sbloccherebbe un miliardo e Riscossione incasserebbe un aggio di 80 milioni. Così si salvano anche i conti dell’azienda”, queste le parole riportate dal quotidiano La Repubblica in merito.

Nella terra dei record negativi, simili iniziative fanno fatica a nascere (e lo prova la bocciatura che il progetto ha ricevuto due anni fa all’Ars). Ma una volta nate, non possono fare altro che dimostrare che le cose possono solo migliorare, con o senza la “benedizione” di Rosario Crocetta.

Alessandra Maria

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