Federica Pellegrini, oro olimpico alle Olimpiadi di Pechino del 2008, questa volta sfiora il podio delle Olimpiadi di Rio 2016 per pochi centesimi.
Federica Pellegrini raggiunge il quarto posto nei 200 stile libero, la sua disciplina, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016. L’oro va all’americana Katie Ledecky, con un punteggio di 1’53”73, seguita dalla svedese Sarah Sjostrom, argento in 1’54”08. Il bronzo, a cui aspirava la Pellegrini, è stato vinto da Emma McKeon (1’54”92).
1′ 55”18. Un punteggio di pochi centesimi che lascia una delusione amara e cocente nella nostra campionessa azzurra. Un’olimpiade sofferta e non ai livelli della Pellegrini, che raggiunge il quarto posto: “Mi sembra di essere in un piccolo incubo. In acqua ho avuto sensazioni talmente tanto strane che non aver preso la medaglia è onestamente il mio ultimo pensiero dice appena uscita dall’acqua -. Negli ultimi 50 metri sono ‘morta’: non ne avevo più“. (Fonte: Ansa.it)
Una delusione cocente che Federica rende manifesta con un post su Instagram: “Eh già non è arrivata!! Fa così male questo momento che non potrei descriverlo!! Non è un dolore di uno che accetta quello che è successo , anzi è un dolore di una che sa cos’ha fatto quest’anno…la determinazione che ci ha messo…il mazzo che si è fatta.. I pianti per i dolori e per la fatica…lo svegliarsi la mattina e dopo 7 ore di sonno sentirsi come se ti avessero appena preso a pugni quanta è ancora la stanchezza…si ho 28 anni….bla bla bla….ma ci credevo…ho combattuto con tutto quello che avevo e purtroppo ho perso…forse è tempo di cambiare vita …forse no….certo è che un male così forte poche volte l’ho sentito….colpa di nessuno anzi….volevo ringraziare tutte le persone che mi hanno fatto sentire in quest’anno come da molto tempo non mi sentivo…”
Federica Pellegrini avrebbe voluto chiudere il cerchio con una medaglia di bronzo, ma lo sport si sa è gioia e dolore. I dolori Federica ne ha patiti ma ha sempre reagito a testa alta e con forza. Quella forza che a 14 anni le è valsa la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene del 2004 e poi l’oro a Pechino nel 2008.
La paura dell’acqua che per una nuotatrice può sembrare un paradosso è stata affrontata a muso dura da una ragazza che ha centrato l’obiettivo e ha lavorato sodo per raggiungerlo.
L’ennesimo ostacolo mette a dura prova Federica Pellegrini, ma sono convinta che il futuro possa riserbare solo il meglio e che d’altronde un oro e un argento sono delle grandi soddisfazioni per un atleta e per un italiano in generale. Auguro a Federica di metterci tutta la sua forza di volontà e di dare un pugno a quell’amarezza che ora la tiene prigioniera, lo stesso pugno di soddisfazione e liberazione che ha dato a quell’acqua ogni qual volta ha vinto le sue formidabili gare.
Laura Maiellaro